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Facebook: presto degli #hastags alla Twitter?

Da Webnewsman @lenews1

Hashtags anche su Facebook?Hashtags anche su Facebook?

Il confine tra i due giganti del social network potrebbe diventare ancora più sottile. Secondo quanto riporta l’autorevole quotidiano Wall Street Journal, Facebook, il popolare social di Mark Zuckerberg, vorrebbe copiare gli "hashtag" (#) di Twitter, marchio di fabbrica del celebre sito di micro-blogging. Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti vicine alla faccenda, il progetto sarebbe ancora in fase embrionale, e non sembra destinato ad una imminente concretizzazione. Facebook, che ha appena lanciato due nuovi prodotti in rapida successione (Graph Search per la ricerca e una nuova interfaccia per il social) non ha voluto confermare: "Non commentiamo su voci o speculazioni", ha risposto uno portavoce della società americana.

Se molti sembrano già disertare Facebook e preferirgli i cinguettii di Twitter, l’obiettivo di Zuckerberg potrebbe essere quello di “raggruppare” le conversazioni attraverso tutta la rete, che conta oggi un miliardo di utenti attivi, aumentando così il traffico. La strategia potrebbe funzionare? In origine, il gruppo di Mark Zuckerberg ha fatto della  privacy il proprio punto di forza nonché il tratto distintivo, mentre Twitter ha puntato su una strategia del tutto opposta. Ma considerati i recenti risultati del pioniere dei social network, e la crescente  disaffezione tra gli utenti di “faccialibro”, con il simbolo #,  Facebook sembra soprattutto intenzionato a mantenere e a consolidare il proprio “vantaggio” rispetto a Twitter nella corsa ai ricavi pubblicitari. 

L’obiettivo principale (per entrambi) è monetizzare il successo, proprio nel segno degli “#”, oggi il miglior modo per gli inserzionisti di veicolare pubblicità mirate. Dunque, come molti esperimenti precedenti, l'idea degli hashtags potrebbe essere piuttosto ingegnosa se la si considera da  un punto di vista commerciale. Integrando gli hashtags, Facebook sarà in grado di indicizzare le conversazioni in modo che queste possano svilupparsi a partire da un soggetto, proprio come avviene su Twitter. Questo fornirà agli utenti un motivo ulteriore per rimanere connessi, e quindi, in ultima analisi, permetterà di vendere più pubblicità. Sappiamo bene che dove Facebook vede dollari… guarda (e si muove) in quella precisa direzione!


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