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Facebook promette il massimo rispetto della privacy. Ma a quanti utenti interessa davvero?

Creato il 30 novembre 2011 da Db @dariobonacina

 

Facebook promette il massimo rispetto della privacy. Ma a quanti utenti interessa davvero?

In un lungo post pubblicato poche ore fa sul blog di Facebook, il fondatore ufficiale Mark Zuckerberg si produce in una lunga teoria di giustificazioni riguardo all’approccio adottato finora in tema di privacy.

Esordendo con la frase “Ho fondato Facebook sull’idea che le persone vogliano condividere e connettersi con altre persone nella loro vita, ma per farlo tutti hanno bisogno di un controllo completo su cosa si condivide e con chi, in ogni momento”, Zuckerberg ripercorre le evoluzioni del social network, dalla prima versione – privata, riservata e facilmente controllabile – a quelle successive, sempre più ricche di strumenti e caratteristiche, che portano gli utenti a poter condividere molte più cose, ma anche a dover prestare più attenzione.

Un percorso che non sempre è stato facile (“Sono il primo ad ammettere che abbiamo fatto un sacco di errori” che “hanno spesso messo in ombra gran parte del buon lavoro che abbiamo fatto”) e che a questo punto rende necessaria la formalizzazione di un impegno sul rispetto della privacy degli utenti, che sarà oggetto di attenzione da parte di un management dedicato con due nuovi Chief Privacy Officer: Erin Egan per le politiche (seguirà gli aspetti legati a regolamentazione, legislazione curando i rapporti con esperti e accademici) e Michael Richter per i prodotti (a lui va il compito di “ampliare, migliorare e formalizzare” il programma di revisione interna privacy, per garantire che i principi di controllo utenti, privacy e trasparenza siano integrati in modo coerente sia nei processi di sviluppo del prodotto che nel prodotto stesso).

In sintesi, Zuckerberg dice: chiediamo scusa per il passato, ora faremo i bravi, rispetteremo la vostra privacy e ci impegneremo al massimo per farlo. E dopo tutta questa tattica prolissità, non priva di esternazioni amichevolmente interessate, dopo questa mano tesa verso gli utenti, uno che risposte ottiene dopo pochi secondi?

Facebook promette il massimo rispetto della privacy. Ma a quanti utenti interessa davvero?



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