Facebook republic

Da Daniel

Molti lo snobbano (e poi, una volta iscritti, ci passano le giornate) eppure facebook è diventato in 6 anni il sito più visitato del mondo, già oggi più di 1/12 della popolazione mondiale, oltre 500 milioni di persone, è registrata su facebook. È difficile prevedere quale sarà lo scenario tra altri 6 anni (in questo preciso istante potrebbe esserci un ragazzino che sta mettendo a punto un sito capace di spodestare facebook) ma una cosa è certa: nessuno ora può fermarlo. Nemmeno Google, che lo teme. Da poco la grande G ha annunciato infatti che aumenterà lo stipendio ai suoi dipendenti del 10%, ovviamente per evitare che fuggano verso il nemico.
È ancora troppo presto e molti pensano sia solo una moda, ma di sicuro fra una 50ina di anni essere registrati su un social network sarà una regola sociale come lo è oggi mettere le scarpe. Già oggi un giovane su tre è registrato su facebook, inevitabilmente man mano che le vecchie generazioni (reticenti) scompariranno, quelle nuove  (registrate) le sostituiranno. Poco per volta i non registrati scompariranno. Di fatto, verosimilmente in un futuro non molto lontano, l’intera popolazione mondiale sarà reperibile online.
Molti fanno l’errore di pensare a facebook (o chi per lui) come lo conosciamo oggi, ribattendo che la questione della privacy, dello spam, delle false identità, del web-oscurantismo, e diversità sociali ecc., impedirà alla popolazione mondiale di “trasferirsi” su internet riducendo tutto ad un semplice passatempo. Va considerato, però, che siamo ad uno stato embrionale, i social network si evolvono continuamente e sicuramente si addatteranno ai capricci e bisogni degli utenti.
In fondo chi, 20 anni fa, poteva immaginare un futuro in cui internet sarebbe stato così importante?


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