di Alessandro Ambrosini
Due giorni fa è stato arrestato per furto d’auto dopo un inseguimento con la polizia stradale sulla Paullese, da Spino D’Adda a Milano. Ma non sono più gli anni ’70 e dopo aver trascorso 20 anni in detenzione è tornato a passare il cancello di San Vittore.
Quando ha finito di scontare la sua pena, e con seri problemi di salute, sembrava aver optato per l’anonimato.
Fino a mercoledi mattina, quando ha rubato ad Ombriano un’Alfa Romeo 145, da lì l’inseguimento fino ai palazzoni della periferia milanese e l’ennesimo arresto.
Non è facile reintegrarsi nella società dopo tanti anni di meritato carcere. Per chi esce di prigione e non ha più niente non è certo il momento migliore per rifarsi una vita.
A 65 anni ,oggi, neanche per gli incensurati è facile costruire qualcosa. E’ una storia che fa riflettere , è una storia come tantissime altre. E’ una storia di invisibili che trova spazio solo nei riquadri in ventesima pagina.
Può essere giusto o sbagliato ma è il segno che nella nostra società il tempo si è fermato.
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