Fai bei sogni di Massimo Gramellini. Recensione di Rosanna Sanseverino
Ricordiamo tutti il bacio della buonanotte delle nostre madri prima di addormentarci. Ricordiamo con quanta pazienza si sono sdraiate nel letto con noi perché entrassimo sereni nel mondo dei sogni. Ecco, questo romanzo, è il romanzo del ricordo, il ricordo di un bambino e della propria madre. Un romanzo sulla verità nascosta in una busta tenuta segreta per circa 40 anni. È la storia di un bambino, poi cresciuto, che vuole insegnarci a superare i dolori della vita, la sfiducia e le paure che limitano il nostro vivere. Una crescita che avviene senza l'appiglio di cui tutti necessitiamo: le madri.
"E' il nulla morire. Spaventoso è non vivere".È una vita di vicende drammatiche, siamo sommersi ogni giorno da cronache di morte. La morte non fa sconto a nessuno, essa può frantumare o modificare la vita di altre persone. Ma cosa succede ad un bambino che deve rinunciare alla propria madre in tenera età? Ecco, cosa vuole spiegare Gramellini con questa storia che segue un filo lineare, ed essendo una biografia è narrata in prima persona.
Massimo è un bambino di nove anni che alla Vigilia di Capodanno si sveglia orfano. Gli eventi da lì in poi sfuggono al suo controllo, girano velocemente come fossero una giostra. La risposta a tutto è che un brutto male ha consumato nella notte sua madre, dopo la dolce buonanotte. Non c'è religione o buonismo, ma rabbia, odio e speranza e un'anima distrutta, quella di Massimo, tormentata da Belfagor, il mostro che si è impossessato di lui che si ciba delle sue emozioni, che lo ovatta dalle delusioni e dalla verità. Una verità celata in una busta per quaranta anni, che Massimo già conosce ed ha paura perché troppo complicata da digerire; una verità che sarà svelata nelle ultime pagine del libro da sua nonna prima che muioia.
"Preferiamo ignorare la verità per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi".Fai bei sogni, regala al lettore un finale interdetto e stupefacente, oltre ad una storia sincera in cui potersi immedesimare e chiedersi cosa avremmo fatto noi al posto di Massimo, una storia in cui le risposte diventano le nostre, le paure diventano nostre. Una storia in cui potersi rispecchiare a pieno, in cui poter riflettere attraverso la non presenza di autoironia che da sempre caratterizza l'autore permettendogli di non cadere nella banalità. Ed è con questa scrittura e metrica breve che Gramellini parla di morte e vita, e dell'amore in un libro leggero nonostante la tematica e a tratti poetico come un soffio caldo al cuore.
"Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più".