Tenendo conto del particolare contesto economico e della pesante svalutazione della moneta russa e quella ucraina rispetto all'euro, la UEFA potrebbe valutare la possibilità di attenuare le conseguenze di violazioni del Regolamento sul Fair Play Finanziario.
Il grafico sottostante mostra, ad esempio, come il rublo sia passato da un rapporto di cambio di 40:1 con l'euro (marzo 2013) ad uno di 64:1 (marzo 2015), avendo però raggiunto picchi di svalutazione importanti lo scorso mese di dicembre.
[Fonte: xe.com]
Come avevamo osservato in un post dello scorso dicembre, il problema della svalutazione ha avuto un impatto particolarmente pesante sulle casse dei club russi e ucraini soprattutto perché gli stipendi dei calciatori stranieri vengono convenzionalmente determinati in valuta forte (euro) e pagati in moneta locale al cambio del giorno.
La UEFA aveva sanzionato lo scorso maggio 2014 Zenit St. Petersburg, Rubin Kazan e Anzhi Makhachkala. Più recentemente, nel febbraio 2015, il CFCB aveva confermato di aver attivato la procedura di monitoraggio per il Lokomotiv e per la Dinamo Moscow.
Secondo quanto riportato dal sito worldsoccer.com, la UEFA avrebbe dichiarato che la situazione economica locale " potrà essere tenuta in considerazione come circostanza eccezionale e fattore attenuante " nel corso delle valutazioni, anche se ciò non darà luogo ad un'esenzione dal rispetto del FFP.
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