FALLIMENTO EAVBUS: UN POKER A CARTE SCOPERTE? - La Curatela Fallimentare invita ad una Gara ristretta “al rilancio” solo i tre offerenti della precedente gara annullata
Creato il 24 luglio 2013 da Ciro_pastore
FALLIMENTO EAVBUS: UN POKER A CARTE SCOPERTE?
La Curatela Fallimentare invita ad una Gara ristretta “al rilancio” solo i tre offerenti della precedente gara annullata
Nonostante il tema sia di quelli “scottanti”, e per questo meritevole di massima serietà anche da parte di un joker (quale io resto), consentitemi una lunga digressione nel mondo del gioco d’azzardo. Faccio, però, questo astruso preambolo perché mi pare indispensabile a meglio spiegare cosa sta avvenendo riguardo al fallimento EavBus. Perciò, anche stavolta, abbiate la pazienza di leggere fino in fondo e capirete…
Come molti di voi sapranno, il poker ha molte varianti, ma la teresina (o Texas hold’em, per gli americani) è la più nota di esse. A grandi linee le regole restano immutate: le combinazioni che si possono fare, il loro valore e il numero di carte che si utilizzano sono uguali a quelle del poker. In sostanza, la principale differenza con il poker classico consiste nel fatto che esiste un mazziere che, dopo aver messo un invito nel piatto, dà ad ogni giocatore una carta coperta, e nel secondo giro una carta scoperta ad ognuno. A questo punto il mazziere si ferma, ogni giocatore visiona le proprie carte e, quindi, iniziano le puntate. Il primo ad avere diritto a parlare è il giocatore in possesso della carta scoperta col valore più alto, che può anche dire “cip”: in questo caso, non vuole puntare nulla, oppure può fare una puntata. La parola passa al giocatore che siede alla sua sinistra, se inizialmente è stato detto cip, anche il secondo può dire cip oppure può fare la sua puntata, allora il secondo giocatore può passare oppure vedere o rilanciare. Gli altri giocatori, seguendo il solito ordine, parlano uno per volta e si prosegue così fino a quando, sull'ultimo rilancio tutti gli altri o sono passati o hanno visto. A questo punto inizia la distribuzione della terza carta che, anch'essa viene data scoperta, solamente a coloro che sono rimasti in gioco. Vince il piatto chi con le quattro carte scoperte e quella coperta avrà realizzato la combinazione maggiore.
Sia nel poker classico, che nelle sue varianti – teresina compresa -, la tattica di gioco più conosciuta è, senza dubbio, quella del bluff, una strategia che permette di vincere mani giocate con carte che, molto spesso, sono nettamente inferiori (se non addirittura inconsistenti) rispetto a quelle in possesso degli avversari. Il bluff però è anche un comportamento molto rischioso e che richiede un lungo allenamento e preparazione.
Nell'era del Texas hold'em, c' è una giocata ancor più profittevole: si chiama semi-bluff.Dicesi semi bluff quando un giocatore, seppure non ha ancora nulla di buono in mano in quel momento preciso, grazie alle carte che devono ancora scoprirsi sul tavolo ha una probabilità di migliorare il proprio punto o, persino, di diventare imbattibile. Ci sono diversi modi per provare questa tattica, ma una certa aggressività è assolutamente necessaria per riuscire a rubare un colpo. Una è questa: se hai floppato un bel progetto di scala, puoi decidere di bussare (fare check, cioè far parlare gli avversari) per poi rilanciare in caso di una puntata di uno o più giocare. Un'altra strategia è quella di affrontare la cosa di petto, cioè puntando direttamente: così sarà il "nemico" a dover valutare il tuo "bet" e decidere cosa fare. Potrebbe non avere nulla in mano, e in quel caso voi vincerete agevolmente il piatto, perché lui abbandonerà. Oppure potrebbe rilanciare e qui la cosa si fa più complicata: potreste fare call perché avrete la possibilità di migliorare la vostra mano con le prossime carte. Oppure, in modo ancora più aggressivo, potreste controrilanciare e mettere una forte pressione sul rivale. Insomma, le opzioni sono tante, e una cosa è certa: il semi-bluff è un' arma pericolosissima, dove anche i migliori giocatori al mondo rischiano grosso.
Finita la lunghissima (e noiosa?) digressione - sperando di non aver perso strada facendo tutti i lettori poco avvezzi al gioco d’azzardo -, passo al tema vero di questo post. Come sapete, la prima gara per l’affidamento del contratto di affitto d’azienda di EavBus è stata annullata dalla Curatela Fallimentare perché nessuno dei tre soggetti offerenti aveva inserito nella propria proposta la copertura del TFR maturato ante fallimento. Nelle scorse ore, la stessa Curatela ha inviato una missiva ufficiale, indirizzata unicamente ai suddetti tre soggetti, in cui (sostanzialmente) li si invita a partecipare ad una “Gara Ristretta”, che si terrà il 27 luglio alle ore 11,00 presso lo studio del Curatore Maurizio Siciliani, sito in Piazza Serao, 10 - Napoli.
Sono previste, però, due modalità di partecipazione. La prima prevede che qualcuno si faccia carico del su indicato TFR; qualora la clausola relativa alla liquidazione venisse accettata da più soggetti, la gara sarà vinta dalla “offerta più vantaggiosa”, mediante un’asta al rilancio con poste da 10mila euro minimo. La seconda modalità, invece, prevede che nessuno dei tre soggetti intenda farsi carico del TFR (ipotesi più probabile); in questo caso, come “base d’asta” si partirà dall’offerta di CLP (cioè 580mila euro) procedendo sempre per rilanci da minimo 10mila euro.
Fatta questa precisazione, credo che a molti di voi sia chiaro il perché della mia similitudine con la Teresina. Anche nella gara ristretta per aggiudicarsi l’affitto di EavBus, le carte sono in buona parte già “scoperte”, i giocatori al tavolo si conoscono benissimo, ciascuno conosce limiti e potenzialità dell’altro. La situazione è poi complicata dalla possibilità (speriamo solo teorica) che tra i giocatori esista un “baro” che possa essere facilitato dall’imperizia degli altri concorrenti. Di sicuro la posta in gioco è alta e non riguarda solo chi partecipa al gioco, purtroppo. Oltre 1200 lavoratori (e le loro famiglie) e migliaia di cittadini utenti sono i “convitati di pietra”, solo idealmente seduti a quel tavolo verde. Ma ora si tratta di vedere chi è capace di condurre in porto il miglior… “bluff”.
Ciro Pastore
Il Signore degli Agnelli
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