Vi ricordate i miei deliri di onnipotenza di inizio 2011 e l’illusione di poter soggiogare i miei più biechi istinti shopaholici a delle regole rigide?!
Vi ricordate i 5 pezzi, la regola di una sola borsa l’anno e la mia ingenua wish list?!
A gennaio ho scritto con non poca arroganza che i miei desideri in fatto di borse si riducevano ormai ad un ragionevolissimo 4 + 1 (Lady Dior, Alma vernis, Bagonghi, 2.55, Birkin).
E’ giugno, il mio compleanno è vicino e, trovandomi davanti alla scelta della Birthday-bag 2011, mi viene un po’ da ridere.
Come ho potuto essere così ingenua da credere che la mia wish list potesse essere davvero razionale, concisa, realistica… nonché FINITA?!
Ebbene, faccio mea culpa!
La wish list di una bagaholic girl è una creatura infida e nebulosa, dai contorni indistinti e dai contenuti misteriosamente fluttuanti.
E’ una banderuola che va dove tira il vento e che fagocita e riesuma le borse a seconda dell’umore del momento.
Ecco la mia esperienza.
A gennaio ho deciso che la Birthay-bag di quest’anno sarebbe dovuta essere una Bagonghi o una 2.55.
- La Bagonghi, piccola e delicata creatura, la vorrei in velluto bicolore (ovviamente) e con la meridiana. Inizio dei problemi: per avere il modello bicolore con meridiana, bisogna buttarsi sul vintage.
E una borsa in velluto soprarizzo non è esattamente il tipo di oggetto che vorrei di “seconda mano”.
Dopo lunghe ed accurate ricerche ho trovato un’alternativa interessante (velluto bicolore con fibbia tromp-l’oeil) su Yoox ad un prezzo accettabile e mi sono detta “Ok, Buon Compleanno a me!”.
Innescando un meccanismo diabolico.
Se la compro oggi e il prezzo domani scende ancora?! Perché averla al 30% quando potrei averla al 50% o addirittura al 60%?! Chi vuoi che compri una borsa in velluto a luglio?! A luglio l’avrò per 1/3 del suo prezzo originale! E siccome la prenderò ad un prezzo bassissimo potrò avere ben due Birthay-bag!!!
E quindi la mia povera Bagonghi è ancora lì, in una sorta di limbo. Con me che svolazzo in modalità avvoltoio tenendola costantemente d’occhio, in attesa di farla mia.
- Vi sembro una pazza vero? Aspettate di sentire che razza di travaglio e che atroci paturnie ha innescato in me la Chanel 2.55.
A marzo sono andata in rue Cambon ho rigirato tra le mani 5 o 6 di quei rettangolini di morbido agnello (e già vedevo la faccia piena di disapprovazione della mia mamma quasi-vegetariana: poveri agnellini!), ho chiesto tutti i prezzi (io non chiedo mai i prezzi. C’est grossier! E quindi li sbircio di nascosto nel camerino, ma visto che per provare una borsa non si va nei camerini e che non volevo brutte sorprese alla cassa…), ho constatato con disappunto che la versione in tweed (contro ogni previsione) è due volte più cara di quella in pelle, e alla fine (dopo aver tentennato per dieci minuti facendo smorfie e blaterando cose inintelligibili in francese) ho mollato tutto lì e me ne sono andata.
Perché? Non lo so!
Ok, il mio budget non era abbastanza alto da potermi permettere il tweed che è in cima alla mia personale hit parade ma, con sommo sacrificio e sottoponendomi a molti mesi di rigida austerity, avrei potuto ripiegare sulla versione piccola o media in pelle.
Purtroppo però queste cose vanno fatte d’impulso, si deve spegnere il cervello e farsi travolgere dalle emozioni, bisogna fregarsene del domani ed agire.
Non ce l’ho fatta.
Il mio cervello era lì, lucido e polemico come accade raramente, e si barcamenava tra le immagini orribili di tutte le bimbeminkia dotate di doppia CC vera o tarocca che infestano il web, e le immagini nebulose di tutte le cose meravigliose a cui stavo rinunciando per LUI (Le sac, in francese. Il genere maschile si presta meglio a questa parabola amorosa).
Insomma l’oggetto della mia passione non era ancora diventato mio e già gli stavo rinfacciando i sacrifici futuri e i momenti bui che ci sarebbero stati.
Non che non accada anche con altre borse: la mia povera Muse per esempio viene continuamente ingiuriata dal mio braccio anchilosato nella fatica del trasporto. E la Peekaboo si sente costantemente rinfacciare che “se non avessi preso te ora avrei una 2.55″.
Non mi sono mai pentita di aver comprato una borsa e non avere più i miei soldi. Ma mi pento ogni santo giorno di aver comprato QUELLA borsa invece di QUELL’ALTRA, oppure di aver speso dei soldi per QUALCOSA e non averne più per QUALCOS’ALTRO.
E’ questo il problema:
Meglio un uovo oggi o una gallina domani?!
La mia Birthday-bag 2011 deve essere un uovo, una gallina, o addirittura la piccola quota di uno struzzo che sarà mio dio solo sa quando (leggi Kelly o Birkin)?!
Morale della favola: ora nella mia wish list ci sono anche queste adorabili uova oltre alla gallina nera con la doppia CC:
766 sterline