Non solo ora le Forze dell’Ordine scovano i loro peggiori latitanti grazie ai servizi GPS e alla tecnologia d’ultima generazione, ma anche Asia Napoli, riesce a cogliere con le mani nel sacco i suoi “netturbini fannulloni”, che invece di stare al letto, come dichiarato dalle “ferie per malattia”, vanno al mare o frequentano locali. La prova la offre Facebook, con tanto di foto con date e orari.
Il profilo sul social network più famoso di sempre, ritrae il dipendente in spiaggia e in discoteca ma al lavoro aveva detto che era malato. In questo modo Asia (Azienda Servizi Igiene Ambientale Napoli – ndr) riesce a smascherare il “bugiardo spazzino” e lo licenzia: il Tribunale del Lavoro dà ragione alla società di Palazzo San Giacomo della città di Napoli. Il netturbino negligente aveva un record di 505 giorni di assenza dal lavoro in 3 anni; l’operatore ecologico dichiara di essere malato, ma la prova incontrovertibile su FB lo ritrae in alcune foto in una discoteca dell’isola d’Ischia: si prevedono quindi tempi duri per gli “scansafatiche” di Asia; infatti negli ultimi 4 anni i licenziamenti sono triplicati e i provvedimenti disciplinari sono schizzati al 30%. Per combattere l’assenteismo ora, oltre al badge elettronico verranno inaspriti i controlli anche tramite i social.
Napoli è una città meravigliosa ma che quindi non può contare sulla pulizia delle sue strade: i netturbini licenziati verranno rimpiazzati? Chi spazzerà le vie? Già tantissimi sono stati i reclami legati al malfunzionamento dell’azienda presieduta da Raffaele Del Giudice; numerosissime le negligenze segnalate dai cittadini napoletani, stanchi dell’Asia, che sembra una “ditta fantasma”. Intanto l’impresa napoletana prende i giusti provvedimenti contro R.B., il netturbino colpevole, assunto nel 2012, che ha soggiornato presso lidi balneari nelle date relative all’attestazione medica, compiendo quindi attività del tutto incompatibili con lo stato di salute dichiarato. Scatta il via alla contestazione disciplinare e il dipendente viene licenziato per scarso rendimento e senso del dovere, con una sostanziale inaffidabilità del lavoratore.
Il netturbino messo alle strette, si rivolge al tribunale appellandosi al diritto alla privacy; per le rime risponde il giudice Roberta Manzon, affermando che il diritto alla privacy “non può trovare tutela nella fattispecie, poiché le foto sono state autonomamente pubblicate dal lavoratore sul proprio profilo Facebook che, in quanto pubblico, è perciò visionabile da chiunque acceda alla rete in internet”. La questione ha fatto calmare le acque in quanto Del Giudice, nuovo Presidente Sapna (azienda di smaltimento della Provincia – ndr), ha incontrato i sindacati insieme al Sindaco di Napoli e al Capo di gabinetto, Attilio Auricchio. Infatti è stato annullato lo sciopero annunciato per il giorno 2 marzo: il decreto mille proroghe dichiara la prosecuzione delle attività di Sapna fino al 31 dicembre 2015. Qualcosa cambierà?