“La fantasia non fa castelli in aria, ma trasforma le baracche in castelli in aria.”
La frase è di Karl Kraus (santa Wikiquote), e mi è parsa immediatamente molto adatta per descrivere un piccolo gioiello editoriale: “Fantabestie”, edito da Goware nella sua intrigante collana Narrativa – Pesci Rossi che tante soddisfazioni ci ha già regalato, è il prodotto della fantasia di Emiliano Corrieri, veronese classe 1980, voce originale, scrittura ricca di talento umoristico, sguardo invidiabile sul mondo.
Qualche decennio fa la fantasia ci avrebbe portato a rifugiarci su un ipotetico nuovo pianeta, e più recenti esperienze editoriali conducono verso vampiri et similia. Corrieri ha scelto una strada più originale, profondamente ancorata al Vero e che dal Vero prende le mosse per trasformare le baracche del nostro reale in castelli volanti: immaginate un esploratore deciso ad abbandonare il suo mondo fatto di libri e lavoro e di incamminarsi (biciclettato) per il mondo alla ricerca di nuove e sconosciute specie.
Il suo personalissimo bestiario moderno (ricordate gli unicorni alla griglia delle versioni medievali?) si comporrà di animali il cui nome stesso è un inno alla capacità di volare con la mente e con le parole. Qualche esempio? Qualche esempio.
Vi presento il Dronedario, “mammifero sperimentale senza pilota”, qui ripreso durante una delle sue prime azioni belliche:
Seguono il Rimorso (“È fisicamente identico all’orso bruno ma si distingue da esso per il tormento interiore che lo accompagna dalla nascita alla morte.”), l’Avvoltroia, l’Orospoco (“Unico caso conosciuto del regno animale, l’orospoco si è guadagnato il vertice della scala gerarchica degli anfibi grazie alla singolare capacità di interpretare i “segni” della natura come le stelle cadenti o la forma delle nuvole”) e una serie di altre invenzioni che, ognuna accompagnata da sagace illustrazione, rasentano la vetta della pura genialità.
E mentre sfoglio nuovamente il volume, divertendomi esattamente come la prima volta, so che i maschietti saranno sollevati dallo scoprire un lontano cugino della lucertola: il “Disfunzione Rettile”, “un singolare animale che, a dispetto della forma, è un invertebrato. (…) in stato di stress o a seguito di ansie prestazionali, la sua conformazione fisica gli gioca un pessimo scherzo facendolo stramazzare a terra come un tappetino da bagno e con la consistenza di un budino.”. E’ ovviamente raro, perché “si riproduce una sola volta nella vita, solitamente per un colpo di fortuna.”
Una grande idea, una voce di freschezza difficile da eguagliare che merita il massimo supporto. Leggete Fantabestie, parlatene agli amici, regalatelo a parenti, conoscenti, animali domestici. Piacerà!.
Alfonso d’Agostino
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