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Fantasticheria IV

Creato il 01 marzo 2012 da Illcox @illcox

Voleva mordersi la lingua tante e tante volte ancora, fino al punto di svenire,
cosÏ si sarebbe sotratta da quella sensazione di ridicolo, di cui si sentiva ricoperta.
Non solo non le era riuscito di mettere a tacere i suoi nervi,
ma con il suo atteggiamento gli aveva dimostrato, come una sua piccola mancanza potesse metterla in crisi.
Lui che la conosceva bene e che l’amava in tutte le sue contraddizioni,
pronunciò quattro semplici parole, che improvvisamente la riportarono alla serenità.
Certo si trattava di una serenità mista allo stupore, aveva saputo cogliere con una frase
il motivo della sua perenne inquietudine.
Si sentiva sempre e comunque messa alla prova, pensava che fosse venuta al mondo con il dovere di dimostrare qualcosa- Che poi, che cosa ancora non riusciva a comprenderlo-.

Proprio per questo aveva un animo combattivo più teso all’attacco che alla difesa, pensava che prevenire i colpi altrui le avrebbe assicurato la vittoria.
Presto la serenità si tramutò in un sottile timore
…”Che sappia veramente leggermi dentro?”…
“Non Ë una sfida!”
Queste erano state le parole che l’avevamo prostrata in quel silenzio e sebbene volesse disperatamente parlare,
non le riusciva, la lingua sembrava paralizzata…Eppure non l’aveva morsa sul serio!
Ed Ë cosÏ che lui le prese la mano e iniziò un discorso,
con la stessa dolcezza con cui un medico spiega ad una bambina,
che la medicina non Ë amara.
I suoi modi cosÏ carezzevoli avevano riportato la calma in lei.
“Non devi difenderti da me, non Ë una sfida, nË una guerra..Io non sono il tuo avversario! NË sono venuto per esaminare la tua forza.”
…E avrebbe continuato, se lei gliene avesse dato modo, ma lo interruppe.
Lo abbracciò forte e soffocando le labbra sulla sua maglia, pronunciò parole spezzate tra sospiri,
nella stessa maniera in cui si confessano segreti indicibili,
parole emesse così a voce bassa da essere a mala pena comprensibili,
segreti che le pesavano ammettere e che solo lui era in grado di percepire.
Le parole si erano trasformate in una morsa che li teneva stretti…Ogni pensiero era ridotto a zero.
L’unica superstite era una sensazione di conforto, che le procurava quell’abbraccio.
Si sentiva nuda, spoglia di qualsiasi arteficio che aveva potuto costruire intorno alla sua persona e sorprendentemente libera,
libera nel mostrarsi così com’era, perché ogni finzione sarebbe stata svelata da quegli occhi,
che sapevano leggere i recessi della sua anima…
E poi si sentiva forte, perché improvvisamente lo aveva fra le sue braccia.
Le parole presto scivolarono sui loro corpi nudi, combinandoli in un incantevole composizione.
Passarono la notte insieme.
TO BE CONTINUED…..

Fantasticheria IV


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