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Fantastico per modo di dire

Creato il 13 giugno 2012 da Mcnab75
Fantastico per modo di dire

Chicken Park, fantastico all’italiana

In questo periodo ci sono giuste e sacrosante lamentele (noi da queste parti le lamentele le teniamo in gran conto) sulla mancata programmazione nei cinema italiani di Iron Sky. Un film che sicuramente avrebbe meritato una passata sul grande schermo, invece che il consueto download semi-legale nell’attesa di poter acquistare almeno il DVD originale.
Invece no, in tutta Europa solo noi abbiamo snobbato il piccolo gioiellino finlandese, a dispetto del tam-tam in Rete, del tanto hype creato su blog e social network. Alla fine ci siamo meritati un posto al sole – nel senso che abbiamo fatto più o meno la stessa figura di quei paesi nordafricani che Iron Sky non l’hanno messo in rotazione nei cinema.
Tutto brutto e disdicevole, per carità. Però c’è un interrogativo maligno che si fa strada nella mia testa.
Proprio parlando di Iron Sky con i miei abituali lettori qualcuno ha commentato (cito a spanne): “Poi però ti capita di andare al cinema a vedere Attack the Block in pieno week end e di trovare soltanto due spettatori paganti in sala”.
Allora, signori, forse la colpa non è solo del cattivissimo sistema di distribuzione, no?

Un altro caso singolare che mi viene in mente è Troll Hunter. Film a mio parere davvero molto bello, che prima o poi recensirò qui sul blog. Anche di questa pellicola si è fatto un gran parlare nel 2010, anno in cui è uscito. Ne è nato subito un caso, un po’ come per Iron Sky: tutti (a quanto pare) volevano vederlo, ma in Italia nessuno lo distribuiva. Il risultato è stato sempre lo stesso: chi non poteva farne a meno l’ha scaricato da qualche sito di streaming, gli altri hanno aspettato il DVD, tra l’altro venduto in sordina e a prezzi non certo friendly.

Fantastico per modo di dire

Un troll di “Troll hunter”. Più carino di quelli che solitamente infestano la blogosfera.

A questo punto però, tornando all’episodio della sala vuota di Attack the Blok, mi chiedo: ma non sarà che a una buona fetta di italiani non frega una beata minchia del cosiddetto “fantastico”? Sì, ok, alcuni film vanno bene perché sono grandi produzioni che contano su un battage pubblicitario impressionante. Penso ai vari The Avengers, i Batman, i Transformers etc etc.
Ma le produzioni minori? Chi se le fila? Gli appassionati, cioè noi, certo. Che siamo pure in buon numero, ma comunque troppo pochi per costituire una fetta di mercato in grado di influenzare le scelte di produttori e distributori. Gli altri spettatori semplicemente certi film non se li filano (idem per i libri), come se nel nostro DNA ci fosse solo spazio per la commedia leggera e i film strappalacrime “con contenuto sociale”. Magari è proprio così. Magari ci meritiamo di essere snobbati come reietti perché vogliamo storie di troll, di astronavi, di supereroi e di alieni che non siano quelli disneyani e pacioccosi.


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