Fantomax
Titolo: Fantomax – Non temerai altro male
Autori: Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio
Editore: Coconino/Fandango
Pagine: 222
Prezzo: € 13,13 su Bol.it
Pubblicazione: febbraio 2011
ISBN: 978-88-7618-194-8
Valutazione Libriconsigliati: apprezzabile/consigliato.
Fantomas, il re del terrore, inafferrabile criminale protagonista di tanti romanzi popolari, esiste davvero. Solo che non si tratta di un singolo individuo, per quanto geniale, bensì di una potente organizzazione che manipola la storia dell’umanità sin dai primi anni del Novecento, e aspira al controllo del mondo seguendo una mistica ispirata al puro male. Un nuovo leader è eletto ciclicamente dopo una rigidissima selezione e il secolare piano di dominio planetario portato avanti con spietata pertinacia. Oggi Fantomax è Sonette Bosman, una giovane donna sudafricana dal passato inenarrabile. Un’incarnazione femminile del re del terrore che mai come ora era giunta a ridisegnare il volto del pianeta…
Lo sceneggiatore Luigi Bernardi e il disegnatore Onofrio Catacchio avevano già danzato con il mito di Fantomas qualche anno fa, pubblicando per le edizioni BD l’episodio Habemus Fantomax, che per la prima volta mostrava il personaggio di Sonette assumere il comando e definiva la struttura dell’organizzazione criminale. Il primo capitolo torna oggi nel volume Fantomax – Non temerai altro male, della Coconino/Fandango, seguito da due segmenti narrativi che ne completano la trilogia (Delenda Fantomax e In Excelsis Fantomax) e da un archivio di schede che illustrano nei dettagli i retroscena storici della vicenda.
Fantomax (con la X al posto della S per banali motivi di diritti ancora vigenti sul franchise originale) è un’opera intrigante sebbene sotto molti aspetti incompiuta. Affascinante come una sinfonia egregiamente eseguita, ma priva di quel tocco ispirato che renderebbe l’esperienza memorabile. L’idea di partenza era gravida di promesse e sfide entusiasmanti. Riscrivere la figura archetipica del primo eroe nero della cultura popolare e sdoganarlo nell’età contemporanea, ridefinendone metodi e motivazioni. Una sfida oggettivamente ardua, considerando anche che il trend “perfido è bello” è ormai abusatissimo e inizia a perdere per strada gran parte della sua carica trasgressiva. La prova di Bernardi e Catacchio è infatti superata solo in parte, e offre al lettore un fumetto sì raffinatissimo, ma pervaso da una freddezza di fondo che neutralizza quelli che potevano essere i suoi principali punti di forza.
L’idea di trasfigurare il Fantomas creato da Marcel Allain e Pierre Souvestre in un’organizzazione secolare è potente. Lo spunto rimane però autoreferenziale, e il ritmo si inceppa in un gioco che svela troppo presto le sue carte. La trasformazione da singolo genio criminale, scheggia impazzita, anarchica portatrice di caos, a disciplinata organizzazione internazionale, cambia l’intero assetto narrativo e traghetta il lettore in una saga antiutopistica che si sarebbe prestata a molte inquietanti considerazioni sociologiche. Invece, uno dei punti più deboli della saga consiste proprio nelle motivazioni, troppo vaghe, della setta Fantomax. Il culto del Male assoluto come valore astratto è urlato durante tutto il racconto, ma non viene mai veramente spiegato. Un’organizzazione secolare così potente, dove ogni singolo membro è pronto al sacrificio, dovrebbe basarsi su una filosofia ben definita per poter veramente prosperare. Questo elemento rimane però solo un dogma ossessivamente declamato, e Fantomax – Non temerai altro male finisce con l’assomigliare di più alla parabola di un’umanità avida che inseguendo vuote brame di potere distrugge progressivamente il mondo in cui essa stessa vive. Inoltre, i presupposti di un Fantomax corporativo si perdono in fretta per strada, descrivendo piuttosto una monarchia occulta, fondata su un particolare sistema di successione, fornita di una corte devota pronta a morire per il suo pontefice criminale.
L’attesa epopea corale, dunque, non si realizza, limitandosi a narrare per lo più le gesta del Fantomax in carica. Sonette, un Keyser Söze al femminile che non manca di ammiccare anche alle tante bad girls sexy e letali del fumetto statunitense. Colpisce l’idea di citare graficamente alcuni degli antieroi più celebri del fumetto (non solo) italiano, con due divertenti camei dello Zanardi di Andrea Pazienza e de Lo Sconosciuto di Magnus. Alla fine della fiera, però, i personaggi risultano troppo stereotipati per suscitare vera empatia nel lettore, e il racconto sembra procedere più per accumulo che per sviluppo. L’apparato di schede che illustrano le manipolazioni di Fantomax lungo tutto il Novecento, per quanto ben confezionato risulta superfluo come lo zucchero sul miele. Il resoconto di come Fantomax abbia, tra le altre cose, pianificato il naufragio del Titanic, causato il crollo di Wall Street, e ordito i segreti di Fatima per pura burla alla religione cattolica, dovrebbe aggiungere spessore alle imprese attuali di Sonette. L’ambizioso meccanismo, purtroppo, non funziona, impantanandosi in una verbosità accessoria, e dà l’idea di un dettagliato curriculum che si accompagna all’esibizione dal vivo dell’artista. Performance eccellente e di grande professionalità, ma che viene disinnescata proprio dal suo elemento principale. La crudeltà reiterata che finisce letteralmente col mangiarsi ogni spunto interessante della trama. Per alcuni versi, Fantomax- Non temerai altro male ci fa pensare a una versione più elegante e colta di Wanted, celebre miniserie di Mark Millar. Il ritratto di un mondo irredimibile, preda inconsapevole di un’occulta tirannia. Realtà in cui il Male, senza nessun vero oppositore, esprime un incubo senza fine, dove il confronto ideologico scompare lasciando posto solo all’orrore e a una monotona contemplazione della malvagità.Il lavoro di Luigi Bernardi, ottimamente interpretato dalle tavole eleganti e ipnotiche di Onofrio Catacchio, realizzate in una suggestiva bicromia, è impeccabile sul piano formale e rende bene l’idea di un’opera che è stata minuziosamente scolpita. Sul piano emotivo, però, Fantomax – Non temerai altro male ci appare come un fumetto scritto e disegnato con il bisturi. Una lama affilata che dove sfiora taglia, ma senza mai riuscire a far veramente brillare una perla di sangue vivo.
Filippo Messina per Libri Consigliati
articolo apparso anche su Fumettidicarta
L’AUTORE
Luigi Bernardi è nato nel 1953, a Ozzano dell’Emilia, Bologna. Ha creato e diretto case editrici, riviste e collane di libri e di fumetti. Attualmente è scrittore e consulente editoriale. Ha scritto alcuni libri sui rapporti fra crimine e contemporaneità, fra i quali A sangue caldo (DeriveApprodi, 2001), Pallottole vaganti (DeriveApprodi, 2002), Il male stanco (Zona, 2003). Come narratore ha pubblicato il romanzo Tutta quell’acqua (Dario Flaccovio, 2004), la trilogia di storie criminali Atlante freddo (Zona, 2006), tre raccolte di racconti Erano angeli (Fernandel, 1998), La foresta dei coccodrilli (Castelvecchi, 1998; Perdisa, 2007), Complicità (Mobydick, 1999), e il libro illustrato Gaijin! (Black Velvet, 2006, con i disegni di Onofrio Catacchio). Per il teatro ha scritto Colpevole(2003), La conta (2005), Gaijin! (2006) e I tempi stanno per cambiare (2007), quest’ultimo insieme a Rosario Palazzolo. Per il fumetto ha sceneggiato Habemus Fantomas (disegni di Onofrio Catacchio, edizioni BD, 2008), prima parte della trilogia Non temerai altro male. Vive e lavora a Bologna, città di cui ha raccontato storie e memoria in Macchie di rosso (Zona, 2002).
Onofrio Catacchio nasce a Bari il 28 ottobre 1964. A Bari frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Il suo esordio nel campo del fumetto avviene sul mensile “Frigidaire” nel 1987 con una breve storia intitolata 1999. In seguito collabora al magazine “Dolce Vita” su cui pubblica strisce a fumetti e illustrazioni. Nel 1990 crea il personaggio di Stella Rossa, che appare sulle riviste “Fuego” e “Nova Express” in episodi che vengono raccolti nei volumi Stella Rossa (1990) e Frontiera (1992) dalla casa editrice Granata Press. Entrambi i titoli più un inedito vengono ristampati 2001 nel volume della Kappa Edizioni, Stella Rossa, che raccoglie tutte le storie del personaggio. Nel 1991 per “Cyborg” realizza storie a fumetti e illustrazioni, collabora come illustratore per il supplemento Domenicale del quotidiano “il manifesto”, illustra San Isidro Futbol di Pino Cacucci (Ed. Metrolibri). Per Nova Express, nel 1993, disegna su testi di Carlo Lucarelli i racconti di Coliandro, raccolti in volume l’anno successivo da Granata Press. Nello stesso anno illustra Hey Joe di Lorenzo Marzaduri. Dal 1995 collabora con la Sergio Bonelli Editore realizzando diversi albi per la serie Nathan Never. Replica la sua collaborazione con scrittori di narrativa nel 2005, sceneggiando e disegnando il racconto La ballata del Corazza di Wu Ming2 per le edizioni BD/alta fedeltà. Il racconto viene in seguito inserito nell’antologia sul noir a fumetti Alta criminalità edita nell’estae del 2005 da Mondadori. Illustra ii volume Gaijin! di Luigi Bernardi edito dalla Black Velvet nel 2006. Ha progettato e disegnato le animazioni digitali per lo spettacolo di tecnoteatro La Fattoria degli Anormali di Andrea Balzola, del quale ha realizzato anche la versione a fumetti. Dal 2007 realizza le immagini di copertina per le collane di narrativa del Gruppo Alberto Perdisa Editore. Dal 1994 ha tenuto lezioni di disegno per i corsi di fumetto della Nuova Eloisa e per i Giardini Margherita a Bologna. Dal 1994 al 1997 ha insegnato Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Insegna sceneggiatura e disegno per il fumetto alla Scuola internazionale dei Comics di Firenze e di Reggio Emilia. Vive e lavora a Bologna.
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