Fao: “Il suolo è una risorsa chiave per il nostro futuro, spesso però sfruttato e trascurato”

Creato il 05 dicembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Suoli sani sono fondamentali per la produzione mondiale di cibo, combustibili, fibre e prodotti medici. Questi sono essenziali per i nostri ecosistemi, visto che ricoprono un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio, immagazzinano e filtrano l’acqua e aiutano a fronteggiare inondazioni e siccità. “Ma non prestiamo abbastanza attenzione a questo silenzioso alleato”. Sono le parole del direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, in occasione della Giornata Mondiale del Suolo, che si celebra oggi, in vista del 2015 dichiarato dall’Onu l’Anno Internazionale dei Suoli. L’anno viene inaugurato oggi con una serie di eventi a Roma, New York e Santiago del Cile, per sensibilizzare e promuovere un uso sostenibile di questa risorsa cruciale.

(faowashington.org)

Nel mondo 805 milioni di persone che soffrono di fame e malnutrizione. ”Oggi – spiega da Silva – ci sono oltre 805 milioni di persone che soffrono di fame e malnutrizione. La crescita della popolazione richiederà un aumento del 60% della produzione alimentare. Dato che gran parte del nostro cibo dipende dai suoli è facile capire quanto sia importante mantenerli sani e produttivi. Sfortunatamente – aggiunge – un terzo dei nostri terreni è in condizioni di degrado e le pressioni dell’uomo stanno raggiungendo livelli critici, riducendo e a volte eliminando alcune delle loro funzioni essenziali”.

Il suolo è una risorsa chiave a rischio. La Fao stima che un terzo dei terreni mondiali siano degradati per varie cause (erosione, compattazione, impermeabilizzazione, salinizzazione, acidificazione, inquinamento) anche dovute a pratiche insostenibili di gestione dei terreni. “Se non vengono adottati nuovi approcci, nel 2050 l’ammontare globale di terreni arabili e produttivi pro capite sarà pari a solo un quarto del livello del 1960″.

Il suolo è una grande risorsa per il nostro futuro. “Possono volerci fino a 1.000 anni per formare un centimetro di suolo, e con il 33% di tutto il suolo mondiale degradato e con le pressioni umane in continua crescita, si stanno raggiungendo limiti critici che rendono la loro buona gestione una questione urgente”, rileva Graziano da Silva auspicando maggiori investimenti nella gestione sostenibile dei terreni e affermando che ciò sarebbe più economico di un loro ripristino. Il suolo è necessario per la sicurezza alimentare e la nutrizione, ma anche per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico, e uno sviluppo sostenibile in generale. La Fao ha avviato oltre 120 progetti relativi al suolo in tutto il mondo e ha prodotto con l’Unesco la Mappa Mondiale del Suolo per creare un sistema di informazioni che possa aiutare con dati ed informazioni affidabili le decisioni in materia di gestione dei terreni. (ANSA)


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