Fare shopping alla fiera dei ladri

Da Guchippai

il lato positivo delle manie è che diventano contagiose. a volte. diciamo che lo fanno quando sussistono due interessi coincidenti, in questo caso la mia perenne caccia a macchine fotografiche vintage e fotografie vecchie, e il desiderio del marito di trovare un azulejo o magari un bel poster pubblicitario, pure vintage. per questo motivo l'ultimo giorno del nostro viaggio a Lisbona ci siamo recati alla celebre Feira da Ladra, un mercato delle pulci che si tiene il martedì e il sabato dietro la chiesa di São Vicente de Fora. il mercato ha origini antichissime e deve il nomignolo poco invitante al fatto che in passato si ritenesse che la merce esposta fosse di provenienza non esattamente onesta, insomma, che fosse transitata per il mercato direttamente dalle tasche di qualche sprovveduto. non si esclude che l'usanza permanga, seppure in modo più contenuto. quello che abbiamo visto noi è stato un allegro caos di gente, oggetti e bancherelle che variavano da banchetti organizzati e dall'aria professionale, a semplici pezzi di stoffa stesi sul primo angolo di marciapiede disponibile e ricoperti da pochi oggetti estratti da zaini e borsette (ho ancora davanti agli occhi la scena quasi commovente di un'anziana signora che toglieva dalla borsetta dei ninnoli di ceramica e li disponeva religiosamente a terra; ho pensato che provenissero dal suo salotto, tanta era la cura con cui li toccava). abbiamo vagato per il mercato tutta la mattina, malgrado il sole che scottava (e che mi ha fatto soffrire parecchio, visto che già mi ero rosolata braccia e collo il giorno prima) e alla fine il marito non ha trovato quello che cercava (nessun manifesto, e le piastrelle non avevano decori di suo gusto, a parte che quasi tutte parevano scalpellate via da qualche casa abbandonata - a Lisbona ce ne sono moltissime). io ho trovato molte macchine, dalle compatte più scrause a certi gioiellini di reflex che però non ho osato affrontare, optando alla fine per una semplice Agfa Click I che almeno non ha appesantito il bagaglio più di tanto. ho anche comprato un rullino, un banalissimo Fujicolor 200, che il tipo mi ha lasciato per € 2 con tutto che era fresco (oddio... fresco nel senso che scadeva il prossimo anno! in realtà mi sono chiesta quante altre giornate sotto il sole si era già fatto e, di conseguenza, quali inaspettati effetti speciali potrebbe produrre. lo scoprirò fra qualche giorno, visto che è stato l'ultimo rullino che ho scattato in giro per Lisbona). soprattutto però ho trovato cinque bellissime fotografie che arricchiscono così la mia collezione. di queste solo due hanno la data, le altre tre le ho prese perchè erano troppo belle per lasciarle lì; a occhio direi che sono degli anni Cinquanta. dunque, direttamente da un banchetto della fiera dei ladri, eccole a voi:


Un bel pupetto datato 10 marzo 1929 venne spedito in forma di cartolina (a quei tempi usava fare così) alla signora Diolinda Pereira di Lisbona.

Queste due signorine invece si godono il vento del 18 giugno 1944.

Ecco le tre senza data: una coppia di fratellini troppo distratti per stare in posa davanti all'obiettivo...

Un bimbo (chissà se è lo stesso di sopra un po' più grandicello) posa orgoglioso sulla spiaggia, ignaro del fatto di avere la bottega aperta e i gioielli di famiglia in bella vista.
E per finire questa foto di famiglia che non esito a definire una delle più belle immagini d'epoca in mia possesso: per i meravigliosi toni seppia, per la composizione impeccabile che mi fa pensare che sia stata scattata da un fotografo professionista, e non ultimo per i soggetti, che sono venuti tutti benissimo e sprizzano simpatia da ogni poro. Ah, il bimbo è lo stesso di prima, e meno male che qui la bottega era chiusa!


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