Farm Hug e la regola di base della Thailandia a tavola: condividere sempre!
Sono trascorsi 7 anni ma ricordo come fosse ieri il mio primo pranzo a Bangkok con i colleghi di lavoro. Come capita spesso ancora oggi, ero l'unico “farang” seduto al tavolo. Arrivammo in un piccolo ristorante affollato su Convent Road senza che nessuno mi avesse detto come funzionano le cose da queste parti e il cibo più piccante che avessi mangiato fino a quel giorno era stata la ‘Nduja calabrese. Ovviamente non mi ero posto nessun problema ad accettare l'invito. Una rapida occhiata al menù e ciascuno aveva ordinato uno o due piatti.
Alla fine del pranzo avevo le labbra che andavano a fuoco dopo aver trangugiato di tutto, tranne quello che avevo ordinato. Ciascuno si era tirato già il cibo direttamente dai piatti sistemati al centro della tavola, condividendo quanto scelto dagli altri senza preoccuparsi di chiedere il permesso per assaggiare.
E ogni volta la stessa cosa a meno che non si andasse a mangiare noodles - perché credetemi, condividere i sottilissimi spaghetti di riso o soia non è affatto facile.
Poi sono arrivato in Isaan e questa cosa del condividere ha assunto una connotazione ancora più marcata.
A casa non ci sono piatti per tutti e le posate sono solitamente sostituite dalle mani. Delle bacchette poi non ne parliamo, mica siamo in Cina! Quelle le usano solo per i noodles e i BBQ.
Il cibo è sistemato nelle ciotole che vengono appoggiatei al centro della “suae” (il tavolo tradizionale tailandese che si scrive e pronuncia in modo molto simile a “tigre” เสอื e ogni volta che mi sbaglio ci scappa una risata) dove grandi e piccini si siedono per raggiungere più comodamente il quello che vogliono mangiare. La mano destra è sempre impegnata a manipolare il riso glutinoso cotto in abbondanza e sistemato nei cestini di legno; il riso accompagna ogni boccone del pasto e non si spreca perché raccoglierlo è faticoso e in questa parte della Thailandia lo sanno bene. Una volta che il capofamiglia ha iniziato a mangiare gli altri commensali si danno turno passando senza ordine da una pietanza all'altra. La carne non è mai molta e finisce sempre per prima. Non manca mai una zuppa e le verdure sono sempre fresche e croccanti. Ma quello che in Isaan non manca mai a tavola è il sorriso, neppure quando si tratta del banchetto di un funerale.
Riso glutinoso - Kaw Niew - ข้าวเหนียว
M'aspettavo che per i miei genitori questa forma estrema di condivisione sarebbe stata un problema e invece, a parte qualche piatto troppo piccante e alcuni troppo “profumati”, è andata benissimo!
Certo tutta un'altra cosa rispetto all'etichetta di corte o a come siamo abituati noi. Il condividere, il mettere le mani nei piatti e portare il cibo alla bocca dimenticando quelle che sono le norme igieniche che fin da bambini ci hanno insegnato, danno un gusto diverso a ciò che si mangia. E il condividere lo si mette in pratica anche fuori dalle mura domestiche, nei ristoranti. Ma non si tratta di qualcosa che si deve specificare, viene spontaneo, naturale e anche chi non è abituato viene inevitabilmente coinvolto. Impossibile non apprezzare la gioia del condividere.
Ecco, questa era la premessa. La scusa per segnalare un ristorante scoperto perché i miei genitori volevano ringraziare ulteriormente per l'accoglienza che hanno ricevuto. Ho forse il voler segnalare il ristorante è solo la scusa per parlarvi dell'abitudine di condividere che hanno in tailandesi quando si tratta di cibo.
A dirla tutta non posso permettermi di dare troppi consigli sui ristoranti di questa parte della Thailandia perché solitamente quando vengo qui mangiamo a casa.
Questa volta abbiamo però fatto le cose in grande e siamo andati in quello che è da molti ritenuta la migliore steak house del Regno di Siam:
Farn Hug - ฟาร์มฮัก !
Farm Hug è una catena di bisteccherie presenti sia a Bangkok che in altre città della Thailandia. La sede di Sakon Nakhon è la più importante e quella con i prodotti più freschi visto che qui si trovano anche gli allevamenti da cui provengono le bistecche che vengono cucinate secondo la tradizione Isaan, con poco sale, pepe e limone.
Si trova sulla strada provinciale 223 porta verso il confine con il Laos a That Phanom, a poco più di 10 km da Sakhon Nakhon (qui la posizione su Google Map).
Farm Hug… tutti insieme appassionatamente
Se ad un americano si sente dire “questa è la T-Bone migliore che abbia mangiato negli ultimi anni” credo ci sia da fidarsi, no? Vi state chiedendo cosa ordinare? Ovviamente qui la carne è il piatto forte e una grigliata mista di vitello è da provare. Io carne bovina non ne mangio ma Farm Hug offre un menù ampio da cui scegliere. Ecco qualche esempio:
- Kor Moo Yang, คอหมูย่าง – collo di maiale grigliato
- Nam Tok Moo, น้ำตกหมู – maiale a fette ripassato in padella con peperoncino, cipolla e spezie
- Laab Gai ลาบไก่ – pollo alla griglia
- Moo Dad Diew, หมูแดดเดีย (che tanto piace a Cabiria, quella di Trip or Treat)
Per di più l'ambiente è molto accogliente e il servizio eccellente - inglese tutt'altro che fluente ma grande disponibilità a cercare di capire. In altre parole
Se passate da queste parti approfittatene: il bracere al centro del tavolo sarà un motivo in più per condividere la vostra cena!
Ho parlato anche troppo ma chi mi conosce sa quanto il condividere mi stia a cuore e capisce di certo perché non mi stanco di parlare dei bambini e del riso e del caldo e dell'aria che si respira in Isaan.
Da quando nella mia vita sono entrati a far parte questa banda di scalmanati ragazzi che passano le loro giornate fra la polvere dell'Isaan, tutta questa storia della condivisione si è amplificata. Oggi che sono a Bangkok non posso che pensare a loro aspettando il giorno che un bus scassato mi riporterà al confine con il Laos.
Ammiriamo più facilmente un uomo per i suoi vizi che per le sue virtù, condividendo più facilmente quelli che queste.
Roberto Gervaso