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Farmaci, in Sicilia consumi da record nel 2012

Creato il 27 settembre 2013 da Makinsud
Farmaci, in Sicilia consumi da record nel 2012

pillole“Pigliate ‘na pastiglia”  cantava Renato Carosone nel 1958. Ma sembra proprio che a distanza di quasi sessant’anni il Sud Italia, che meglio comprende il dialetto di quella bellissima e divertente canzone,  continui a prenderne alla lettera il testo.
Secondo i dati contenuti nel rapporto sul consumo di farmaci realizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’Agenzia italiana del farmaco, infatti, la Sicilia è la regione che registra il maggior consumo di farmaci nel 2012.
Per quanto concerne il consumo di farmaci a livello regionale in regime di assistenza convenzionata, il valore più alto, con 1.110 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti, si riscontra dunque in Sicilia. Seguono il Lazio (1.097,3 dosi), la Sardegna (1.082,5) e la Puglia (1.081,9). Al contrario, il valore di consumi più basso è registrato dalla Provincia autonoma di Bolzano (743,1 dosi giornaliere ogni mille abitanti), seguita dalla Provincia autonoma di Trento (864,9), dalla Liguria (881,9) e dalla Valle d’Aosta (896,1).

Stessa tendenza per quanto riguarda gli antibiotici. Il rapporto segnala come per questa categoria di farmaci il consumo è stato maggiore sempre nelle regioni del Sud. La Campania (31 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), seguita dalla Puglia (27,8) e dalla Calabria (26,6) continuano ad essere, infatti, le regioni con il maggior consumo di antibiotici.

Quanto alle categorie terapeutiche più prescritte, i farmaci cardiovascolari rimangono al primo posto in termini di consumo (516 dosi giornaliere per mille abitanti) e di spesa farmaceutica totale sia pubblica sia privata (4.350 milioni di euro). Al secondo posto per consumo (e per spesa) si collocano i farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, seguiti dai farmaci del sangue e organi emopoietici, dai farmaci per il sistema nervoso centrale e quelli dell’apparato respiratorio. I farmaci antineoplastici e immunomodulatori rappresentano la terza categoria terapeutica in termini di spesa farmaceutica complessiva (3.323 milioni di euro).

Ma le disparità nel consumo di medicinali non sono solo geografiche, e riguardano anche l’età e il genere. A consumare più medicinali sono i più piccoli e gli anziani: il 50% dei bambini e oltre il 90% degli over-75 ha ricevuto almeno una prescrizione durante l’anno. Gli over-74 presentano anche consumi e spesa rispettivamente 22 e 8 volte superiori a quelli di un paziente tra i 25 e i 34 anni. Il rapporto conferma, inoltre, il peso della differenze di genere rispetto al consumo dei farmaci: le donne consumano più farmaci antitumorali (sempre maggiori le prescrizioni per il cancro alla mammella per maggiore frequenza della patologia e migliore capacità di diagnosi), e sempre nelle donne la frequenza di utilizzazione dei farmaci attivi sul sistema nervoso centrale prevale di circa il 6% rispetto agli uomini (in crescita il consumo di antidepressivi: il dato è in aumento del 4,5% rispetto al 2004).


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