ROMA – Ipertensivi al mattino, ibuprofene a mezzogiorno, aspirina alla sera: per ogni farmaco c’è un’ora migliore in cui assumerlo, ottimizzando i benefici riducendo gli effetti collaterali.
A stabilire quando è meglio assumere determinato farmaci ci pensa una scienza ad hoc, la cronoterapia, insieme alla farmacodinamica, che studia l’assorbimento del farmaco da parte dell’organismo.
Le statine per il colesterolo, per esempio, andrebbero prese la sera, così come la teofillina contro gli attacchi d’asma.
Anche per quanto riguarda la chemioterapia il corretto ritmo nella somministrazione dei farmaci può aumentare i benefici e persino i tempi di sopravvivenza. Questo perché prendere il chemioterapico nel momento in cui è più probabile che le cellule tumorali si stiano moltiplicando contribuisce al suo effetto letale verso quelle cellule. Anche se per le donne il discorso può variare: il loro orologio biologico è più delicato.