Articolo precedente Lyrica o Gabapentin
Sono trascorsi due mesi da quando ho ricominciato ad assumere il LIRYCA, farmaco prescrittomi da uno specialista neurologo del Policlinico Umberto I di Roma, per tentare di alleviare le mie fastidiose "parestesie". Mi fu dato l'appuntamento al mese successivo per il controllo ma qualche giorno prima, andai da un grande professore, neurochirurgo di chiara fama, il quale, dopo aver visionato la mia cartella clinica e avermi vista camminare, mi consigliò di provare a smettere il suddetto farmaco per valutare l'eventuale miglioramento del dolore senza il farmaco.
Io, sebbene fossi andata completamente fiduciosa nell'aiuto di un grande luminare, sono rimasta non poco sorpresa dalla facilità con cui aveva "risolto" l'argomento e mi sono ripromessa, una volta che fossi tornata al controllo al Policlinico, di chiedere al neurologo che mi ha in cura, cosa ne pensasse.
Avete sentito mai due pareri medici concordi tra loro? Ecco, anche in questo caso la smentita: continuare il LYRICA ancora per tre mesi e poi tornare al controllo, oppure smetterlo gradualmente, a mio piacimento, ma non prima di due mesi, naturalmente sempre con la gradualità necessaria.
A dire la verità sono molto tentata di fare questa prova, anche perché gli effetti collaterali cominciano a farsi sentire (sonnolenza continua, leggero offuscamento della vista, disturbi della memoria, ecc). Senza sottovalutare l'effetto nocivo sul fegato e i reni e i dolori sono sempre lì, con giorni grigi e giorni meno grigi, ma mai, ancora, giorni rosa.
A presto,
Mammut
Fonte originale: Informazione e news.