Ero al supermercato e, viaggiando tra uno scaffale e l’altro alla guida del mio carrello, ho inavvertitamente e inopinatamente ascoltato una conversazione (da supermercato, appunto) tra due attempati signori anche loro piloti di carrello. I due, come facciamo tutti da qualche tempo a questa parte avendone buon motivo, si lamentavano della crisi e, soprattutto, della politica. Uno dei due, ad un certo punto, se ne esce con una di quelle frasi che sembrano luoghi comuni ma tali non sono, anzi, rischiano di diventare un modus pensandi radicato che può portare conseguenze serie. Uno dei due, dicevo, spara la classica “ci vorrebbero due o tre anni di olio di ricino e manganello e vedrai come si sistemano le cose”. Comprimendo a stento l’impulso di saltare al collo dell’attempato avventore del supermercato e infilargli in gola almeno una bottiglia di olio per friggere, tanto da causarmi, con la mia autorepressione, un attacco di gastrite, ho fatto sgommare il carrello e mi sono avviato alla cassa.
Arrivo alla macchina e accendo l’autoradio. Bersani pontifica dalle casse stereo: “Berlusconi non vincerà, cerca di salvare il salvabile ma io non intendo fare una campagna elettorale su Berlusconi sì o no”. A momenti vado fuori strada. Come non vuoi fare la campagna contro Berlusconi? Come fai ad essere sicuro che non vincerà? Bersani caro, hai mai fatto un giro al supermercato? O al bar? Sai quanti più o meno attempati signori col carrello o signore col caffellatte in mano sparano cazzate sull’olio di ricino? Sai quanti ce ne sono che li ascoltano? Indovina un po’ per chi hanno votato questi amanti della purga fino ad ora? E indovina un po’ a chi voterebbero in futuro? Ragazzi, siam pazzi? Non scherziamo per favore: Berlusconi è ancora pericoloso, direttamente o per interposta persona. Possiamo anche non combattere Berlusconi, ma dobbiamo combattere il Berlusconismo. Non abbassiamo la guardia perché l’idiozia italiana è più diffusa di quanto crediamo.
Luca Craia