I blogger vanno pagati?
All’interno delle aziende moda c’è sempre una divisione digital?
In base a cosa si sceglie un blogger?
La classifica di Les Cahiers è attendibile?
Queste e tante altre domande sono state il tema di discussione della Tavola Rotonda “Blogger meet Brand” a cui ho partecipato sabato 8 giugno a Fashion Camp.
Oltre a me c’erano note blogger italiane e colleghi che si occupano di Digital PR come me in aziende (Trussardi, YSL, Zanellato..) o agenzie.
Il dibattito si è fatto molto acceso sia sulla questione del pagare o meno un blogger ma anche quando è stato spiegato Amplr, nuova piattaforma cha analizza la qualità dei contenuti.
Trovo apprezzabile ma strano che in un momento storico come questo, dove le informazioni sono veicolate tramite foto e 140 caratteri, ci sia ancora qualcuno che pensa a ideare piattaforme che analizzino la punteggiatura e la qualità di un testo.
Sono i giornalisti i primi a dover rivedere il proprio way of work con l’evoluzione dei social network quindi non riesco a trovare l’utilità di una piattaforma che fa ritorno alla qualità fine a se stessa.
Oggi considero più valido un blogger che sa veicolare il messaggio sfruttando i social network rispetto a un blogger che scrive contenuti interessanti ma non ha idea di come veicolare quel contenuto.
Voi che dite?
Qui di seguito alcuni post già usciti su questa tavola rotonda:
Leonardo
Managerdimestessa
Altre foto le trovate qui.