Devo a Susanna Liso l’incontro con Rossano Giuppa. A lei sarò sempre riconoscente di avermi presentato una delle poche persone con cui posso permettermi il lusso di essere sempre me stessa. Elbert Hubbard diceva: “Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci” e questa citazione la trovo giusta per descrivere la mia amicizia con “Ross”. La prima volta che l’ho incontrato, ho pensato: Ecco, lui è il mio uomo ideale. E, a distanza di anni, continuo ancora a pensarlo. Mi è entrato nel cuore questo dirigente di banca di origini leccese con la passione per la danza. Anni fa lo intervistai per una rubrica di uomini che curavo per un network di blog professionali d’informazione. Mai pubblicai la sua intervista. Inizialmente perchè entrambi avevamo bisogno di una foto adatta da inserire, successivamente per la mia pigrizia. Oggi, a distanza di 3 anni penso che sia ora di farlo.
Nome: Rossano Cognome: Giuppa Professione: Dirigente di banca Città in cui vivi: Roma Città di origine: Lecce Cos’è la bellezza? E’ difficile da definire. E’ intuitiva. So che mi emoziona e che mi dà una sensazione molto piacevole. La bellezza è relativa o assoluta? E’ assoluta. Lo sono gli occhi di una persona, un colore. Quale è l’oggetto che ti caratterizza? Una cosa che mi connota non ce l’ho. Mi dici una mania del tuo guardaroba? Faccio i pacchetti e ordino il mio armadio in maniera personale senza nessuna suddivisione cromatica. Quale è la prima cosa che noti in una persona? Osservo. Mi incuriosisce l’insieme, se ha gusto. Esiste un posto di Roma in cui ti senti a casa? Mi sento a casa a Roma. Qui vivo da 30 anni. Posso dirti San Lorenzo, Trastevere, Via Veneto, le zone periferiche no, perchè non le vivo. A Roma c’è il mio cuore, ci sono i miei affetti.
Rossano è un uomo curioso, ricettivo, brillante, di cuore, divertente, che ti sorprende in giacca e cravatta, che alza il sopracciglio quando non concorda su qualcosa e che, quando sbagli, te lo dice. “Un amico è un regalo che si fa a se stessi“. Non potevo scegliere di meglio.
di Sonia Rondini