Accornero Cashemere
Ma voi, leggete le etichette quando acquistate un capo di abbigliamento?Avete mai sentito parlare di Slow Fashion?Sapete cosa si intende davvero per Made in Italy? E sapete che esiste l’Associazione Nazionale Tessile e Salute? E che ha sede a Biella?Io devo essere sincera, spesso non sono così attenta.Certo quando acquistiamo prodotti alimentari siamo ormai tutti abituati a leggere attentamente le etichette ma possiamo dire di fare lo stesso quando compriamodell’abbigliamento? Io sono la prima a dire di no, di solito non lo faccio. Al massimo leggo la composizione e faccio attenzione al fatto che il capo possa essere lavato in acqua, stop!Bisogna però sapere che vestire in modo “diverso” e più consapevole è possibile.
Alessio Stefanoni è responsabile CNA-Federmoda di Torino e da alcuni anni promotore del marchio Slow fashion.
Slow fashion è un marchio di garanzia “100% Italia” che contraddistingue esclusivamente i prodotti moda (abiti, accessori) e il tessile per la casa disegnati e prodotti interamente in Italia partendo da materie prime trasformate in Italia.
Un nuovo concetto di qualità totale che difende la manifattura italiana, rendendola riconoscibile ai consumatori più attenti.
E già perché in realtà il “Made in Italy” non è sempre garanzia di italianità.
Dovete infatti sapere che per ottenere il marchio è necessario che l’ultima trasformazione sostanziale di un dato prodotto sia avvenuta in Italia. Questo vuol dire che se una borsa viene realizzata all’estero ma rifinita in Italia, può ottenere il “Made in Italy”.Altro punto sul quale mi sento di richiamare la vostra attenzione è quello relativo alla Salute.
Come vi dicevo, a Biella ha sede l’Osservatorio tessile sulla salute, che tra le altre cose si pone l’obiettivo di contrastare e prevenire la diffusione sul mercato italiano ed europeo di prodotti potenzialmente dannosi, effettuando controlli a campione sui prodotti tessili e gli accessori moda di importazione. Purtroppo, da questi controlli emerge spesso la tossicità di molte sostanze chimiche usate per le tinture e i fissaggi del colore che sono responsabili di molte dermatiti da contatto. Esistono poi addirittura sostanze cancerogene come il cromo esavalente che vengono usate per ravvivare il colore delle pelli che sarebbe bene non venissero mai a contatto con il nostro organismo.Infatti, mentre i produttori italiani ed europei, operano in un contesto legislativo rigoroso che proibisce l’utilizzo nei processi di lavorazione con l’uso di determinate sostanze chimiche ritenute pericolose per la salute, molti articoli di importazione sono fabbricati in paesi in cui le stesse sostanze sono consentite o tollerate e presentano quindi un maggior grado di pericolosità. Pensate che nella stessa Cina è vietata la commercializzazione sul proprio territorio di prodotti tessili che invece possono essere prodotti ed esportati nel resto del mondo, Italia compresa!Ora non voglio certo demonizzare i prodotti esteri e non mi sembra questa la sede per avviare una discussione in questo senso.Ma essere informati è sempre un bene, per poter scegliere consapevolmente.Sappiate quindi che esiste un marchio che tutela il prodotto tessile italiano al 100%, preservandone gusto e stile, tutelandone l’artigianalità con un’attenzione alla nostra salute.
Perché il lavoro artigiano è un valore che appartiene alla nostra cultura e che da sempre distingue il gusto italiano nel mondo. Impariamo ad averne cura.
L'arte nell'oro
Alessio Stefanoni