Recentemente su noisefromamerika.org un ottimo Sandro Brusco ha brillantemente smontato la tesi di Fassina, che sostiene che ad oggi sarebbe deleterio e inutile ridurre la spesa pubblica [sono tre parti, qui, qui e qui]. Non mi addentro nella discussione delle tesi dell’Onorevole Fassina, ma leggendo le tre “puntate” su NfA da quasi-neofito, l’Onorevole ne esce letteralmente a pezzi. La tesi centrale di Fassina, consistente nel difendere la spesa pubblica come è adesso, crolla sotto i colpi di logica e analisi approfondita di Brusco. Se queste analisi fossero vere (personalmente propendo per questa tesi) la figura dell’Onorevole Fassina ne esce veramente ridimensionata e a fronte di questa considerazione mi sorgono dei dubbi. Dubbi sul PD, in quanto Fassina ne è responsabile economico. Dubbi su questo governo (se già non ce ne fossero), in quanto Fassina ne è viceministro all’Economia. ! A questa condizione del PD si aggiunge la bagarre per le primarie e pochi giorni fa su linkiesta.it (qui, qui e qui) si aggiunge un’analisi per i tre candidati alle primarie (Renzi, Cuperlo e Civati) delle loro proposte economiche in vista delle primarie. Nessuno dei tre candidati ne esce a pieni voti. Mi è sorta spontanea una domanda: ma il partito che ha ottenuto la maggioranza dei voti alle ultime elezioni (tralasciando eventuali considerazioni sui risultati disastrosi, viste quali erano le premesse) come può essere così approssimativo e superficiale su un tema così importante come l’economia? Se fosse vero poi che Renzi sia destinato e a vincere le primarie e a vincere le elezioni (vista la condizione del PDL attualmente è un orizzonte tutt’altro che remoto), con che preparazione e accountability in campo economico il PD si presenta a chi andrà a votare? ! La sensazione è che nel PD ci sia una tale confusione nella scelta della linea economica che rischia di perdere tutti i voti di chi ha fatto un esame di macroeconomia nella sua vita. Poco male, si può dire, visto che metà degli iscritti del PD sono pensionati e chi sa qualcosa di economia ha già deciso che con il PD ha poco a che vedere.
Certo, ma è la classica posizione del Partito Democratico di cui già vediamo i risultati. ! Inoltre ipotizziamo uno scenario, vanificatosi dopo i risultati elettorali: se il PD avesse vinto le elezioni, con Bersani premier, chi sarebbe stato con ogni probabilità il Ministro dell’Economia? Risposta esatta. Fassina. E alla luce di quanto emerso prima, davvero io mi sarei vergognato di questa scelta.! Non solo: da studente Bocconi, quale sono io ed è stato anche Fassina, mi viene naturale interrogarmi sulla preparazione che viene fornita. Fortunatamente ci sono altri illustri esempi che  mi tengono tranquillo, ma Fassina, portando nel curriculum il nome dell’università che sento anche un po’ mia, ne porta davvero una pessima immagine.! A questo punto mi chiedo come abbia fatto Fassina a meritarsi il posto che ora occupa all’interno del Governo Letta, ovvero viceministro all’Economia. Come ha fatto una persona con una tale impreparazione in ambito economico ad occupare quel ruolo?! Ora che si parla molto del Ministro Cancellieri, della decadenza di Berlusconi, forse non c’è spazio per questa discussione sulla preparazione (scarsa) di Fassina, ma davvero se fossi in lui o rivedrei la mia preparazione o lascerei ad altri più preparati (e ce ne sono tantissimi) il compito di agire nell’interesse della Repubblica Italiana.
Filippo Santi