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Fatica sprecata

Creato il 03 agosto 2010 da Stukhtra

Trasformare il computer in un lavoro manuale?

di Marco Cagnotti

E’ stupefacente come i giornalisti siano superficiali e capaci di andare in brodo di giuggiole per delle solenni cretinate. Per esempio, basta che qualche gingillo tecnologico assomigli anche solo vagamente a qualcos’altro già visto in un film di fantascienza, e subito loro son lì a gridare trionfanti: “Ci siamo! Il futuro è arrivato!”. L’ultima pensata è l’interfaccia manuale, presentata in un articolo di OggiScienza. E’ simile a quella vista in Minority Report: tu stai lì e agiti le mani mentre il computer riconosce i tuoi gesti e sposta gli oggetti in un ambiente virtuale. Anzi, l’interfaccia di Georg Hackenberg, del Fraunhofer Institute for Applied Information Technology, è pure meglio di quella del film: niente guanti e l’ambiente è tridimensionale. Wow!

Peccato solo che sia niente più di un grazioso giochino, un interessante esercizio tecnologico destinato a restare tale. La domanda da porsi, infatti, prima ancora di “Chi ha più bisogno di mouse e tastiera?”, è “Ma chi sarà così scemo da interagire col computer agitando le braccia in continuazione?”. No, dico, hai idea della fatica fisica? Te le immagini ore e ore al computer in quelle condizioni? Negli uffici braccia che mulinano e manipolano nell’aria oggetti inesistenti? E dita nel vuoto per centrare i tasti di una tastiera che non esiste? Insomma, è graziosa l’idea, ma 100 a 1 che non ne verrà mai fuori niente di commerciale.

Come dici? Kinect? Microsoft?

Tanto per cominciare, con Redmond è meglio crederci solo quando le novità arrivano davvero. E poi l’obiezione è la stessa: davvero ce li vedi, i ragazzini, ad agitarsi in piedi per ore?

OK, se son pigro io non significa che sian pigri tutti. Vabbe’, staremo a vedere.


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