Il talento più grande che mi accredito è quello di innamorarmi. Ogni giorno.
Di cose che già ho. E di persone che prima non avevo.
Io, che riesco a perdere la testa in modo assurdo. Che non mi preoccupa perderla. Ma eventualmente ritrovarla.
Io che tra il dubbio e la certezza, tifo sempre per il tentativo. Anche se sono più volte finita nell'indifferenziato di qualcuno.
Ma proprio non ce la faccio a non espormi. Che è più forte di me. Che non è coraggio, ma incoscienza. Che non riesco a non metterci nell'ordine: pancia, testa e cuore. Con il timore costante che ancora una volta mi si sfregi il cuore, ma la tentazione di provarci è sempre più forte di qualsivoglia passata delusione. Che la paura di perdersi fa tanto amore. E non esiste felicità che non sia stata prima paura. E ci metto sempre il cuore e ogni volta lo perdo. Ma è un rischio che devo correre, se voglio vivere.
E anche se mi rendo conto, che riesco a intimorire, per quello che riesco a dire, guardando negli occhi chi mi sta vicino, non riesco a trovare altra maniera per farlo. Che certe cose si possono dire solo così. E posso dire le cose in infiniti modi diversi, ma il mio essere dolce, inevitabilmente disarma.
E la verità è che se non voglio dirlo io, lo fa la mia faccia.
Come quando sei sicura che ti arrivi un messaggio di merda e invece te ne arriva uno che ti apre il cuore. Ecco, così.
Quella sensazione che se i casi erano due, io sono finita nel terzo.
Che quando mi scolo mezza bottiglia di prosecco, fingo di averlo usato per cucinare.
Che "La appoggio qui, così mi ricordo dove l'ho messa"...e per magia spariscono le cose. Come se bastasse sparire per andare via per sempre. Che quando mi faccio i film, ci metto pure la pubblicità.
Che da fuori, certe cose, non hanno proprio senso, ma quando le vivi, e le vivi davvero, diventano TUTTO.
Che alcune cose non accadono. ESPLODONO. Ed esplodi un po' anche tu.
Che certe intese non si hanno con chiunque. E vano oltre l'attrazione fisica. Così dentro non ci arrivi con i tacchi, ma con l'anima.
E dovresti sentire quello che mi fai. Che la cosa bella di quando mi scrivi è che prima, per forza, devi avermi pensato. Che se riesci a farmi sorridere quando piango, meriti rispetto a prescindere. Che aspettarti se poi arrivi davvero, è la sensazione più bella che esista. Che mille uomini che mi corrono dietro non ne valgono uno che ti cammina accanto. Ed è bastato chiudermi un attimo che tutti volevano essere la chiave. Che avevo chiesto al cervello di togliere il saluto al cuore, perchè pensavo mi servisse una pausa di riflessione. E invece era solo voglia di una pausa di ribellione.
Sarà grazie a Dio. O sarà grazie alla voglia di voler vivere quel lunedì sera.
Così strano e strampalato. E poco pianificato in una domenica pomeriggio di sole, apparentemente "sprecata" al telefono.
Che avevo solo bisogno di arrivare a quel lunedì per capire che era il momento di cambiare. Il momento giusto di riprovare. E l'ho capito dagli occhi. E chissà poi perchè proprio di lunedì. Forse perchè c'era bisogno di un inizio di settimana. Il primo giorno della settimana. Che a volte è difficile cominciare, soprattutto di lunedì. Ma non questa volta. Che è meglio pensare che non esiste una spiegazione a tutto. Che non si deve sempre cercare di capire. Che quello che provi...lo sai soltanto tu. E ci sono persone che non chiedono nulla, ma alle quale si deve molto. E averti conosciuto, l'ho messo tra le cose da rifare. Che certe persone sono carezze, qualsiasi cosa facciano. Persone che sono favori che la vita ti rende. Perchè vita, ora sei tu che devi pagare me. Che non ti sembra di aver esagerato con il senso dell'umorismo, quando hai pensato alla mia di vita?
Ho capito che mi piacciono le persone che sbagliano, non quelle sbagliate. E io sbaglio sempre. Che chi sostiene che tutti gli uomini sono uguali, non può permettersene uno diverso. Che l'uomo per essere definito tale non deve avere tanti muscoli. Ne basta uno: il cuore.
Io, che non metto mai le cose al proprio posto, se ACCANTO a me è un posto migliore.
Che mi sono ricordata che non ci si sceglie. Si arriva e basta. E tutto diventa diverso. Che c'è sempre una punta di rosso in tutto quello che faccio. E non è mai visibile, ma tu devi essertene accorto. Che forse non sei distratto. Non c'è altra ragione. Se non quella di averla persa. Che se mi chiami "sorriso", perchè nonostante tutto, sorrido sempre, devi anche essere consapevole, che in parte, il motivo potresti essere tu. Tu che mi tiri fuori i pregi, che a tirarmi fuori i difetti ci hanno già pensato quelli prima di te. E sai che c'è? E' che tu arrivi, dove gli altri si sono fermati. Che la pioggia con il sole è la mia giornata tipo. Che io amo la pioggia. E amo chi corre sotto la pioggia, senza aver paura di bagnarsi.
A questi giorni, a questa vita. Che Dio non provare a darmene un'altra che ti rigo pure le nuvole.
A me che vivo di attimi e poi mi perdo nelle attese. A me, che credo ancora nelle favole, per riuscire a viverle. Io, che conosco solo la fatica per ottenere le cose. E onestamente non voglio conoscere altro, che la gioia che ne consegue è impareggiabile. Che non ci ho mai capito molto della mia vita. Ma dormire insieme, mi ha fatto capire tutto. Che essere romantica mi fotte sempre. E la vera bellezza la vedi dopo aver fatto l'amore. O quando te ne vai. E mi manchi. Mattina. Pomeriggio. Sera. Ieri. Oggi. Domani. Nei messaggi. Nei giorni. Nell'aria. Con il sole. Con il vento. Con la pioggia. Tanto. Troppo.
Ora. Fatti avanti amore. Non ti temo.
Tu sei la mia meta. L'accento mettilo dove vuoi tu.
Piuttosto, portami dove sfornano i cornetti all'alba.