FAVOLE AL TELEFONO - il venerdì del libro

Da Contofinoa3
Anche questa settimana partecipo al venerdì del libro di Homemademamma.
Abbastanza per caso... E vi spiego.
La scorsa settimana facevo zapping sulla pagina fb di mammacomeme.
Trovo l'interessante elenco che l'AIE (associazione italiana editori) ha elabarato: i 100 libri imperdibili per ragazzi.
Inizio a guardare e mi salta all'occhio questo libro di Rodari... ma noi ce l'abbiamo! Stranamente, lo abbiamo anche trovato nelle nostre librerie.
Iniziamo la lettura.
Ed è bellissimo, ma bello bello...
Righe che fanno sorridere piacevolmente e spontaneamente dai 4 anni ai 52.
La lunghezza è perfetta e si presta anche per i più piccoli.

dal web

Questa l'ultima che abbiamo letto; se volete spiluccarne altre, seguite il link: http://www.filastrocche.it
La passeggiata di un distratto (dal sito)
di Gianni Rodari “Mamma, vado a fare una passeggiata”.
“Va’ pure, Giovanni, ma sta’ attento quando attraversi la strada”.
“Va bene, mamma. Ciao, mamma”.
“Sei sempre tanto distratto”.
“Si mamma. Ciao, mamma”.
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
“Ci sono tutto? Si”. E ride da solo.
E’ così contento di stare attento che si mette a saltellare come un passero, ma poi s’incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole, e per forza cominciano i guai.
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
“Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano”.
“Uh, è proprio vero. Ma che distratto, sono”.
Si mette a cercare la mano e invece trova un barattolo vuoto. Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c’era dentro prima che fosse vuoto? Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno…
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del barattolo, perchè ha visto un cane zoppo, ed ecco per raggiungere il cane zoppo prima che volti l’angolo perde tutto un braccio. Ma non se ne accorge nemmeno, e continua a correre.
Una buona donna lo chiama: “Giovanni, Giovanni, il tuo braccio!”
Macché, non sente.
“Pazienza,” dice la donna. “Glielo porterò alla sua mamma”.
E va a casa della mamma di Giovanni.
“Signora, ho qui il braccio del suo figliolo”.
“Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire”.
“Eh, si sa, i bambini sono tutti così”.
Dopo un po’ arriva un’altra brava donna.
“Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?”
“Ma si che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
“Eh, si sa, i bambini sono tutti così”.
Dopo un altro po’ arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi un tranviere, e perfino una maestra in pensione, e tutti portano qualche pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
“Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio?”
“Eh, signora, i bambini sono tutti così”.
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero, e la sua mamma scuote la testa, lo rimetto a posto e gli dà un bacio.
“Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?”
“Si, Giovanni, sei stato proprio bravo”.


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