Fa caldo a Los Angeles. Le cromature gialle del cielo raccontano di una città afosa e sonnolenta, una città che ancora vive e respira. Siamo nel periodo pre-apocalittico di The Walking Dead, nessuno ancora sa cosa sia un walker semplicemente perchè non lo ha mai visto. Esistono solo nei film horror di George Romero, benchè stiano sensibilmente aumentando le sparizioni sospette di persone in città. La città di Los Angeles è abituata a certe cose e quindi non se ne cura più di tanto. Il primo a fare l’incontro ravvicinato con un walker è il giovane tossico Nick, risvegliatosi dopo una dose all’interno di un covo comune in cui ci si può drogare in tutta tranquillità e nel quale la sua amica Gloria, appena trasformatasi, si diverte a mangiare la faccia di un altro tossico. Sono scene di ordinaria amministrazione per noi veterani di TWD, a differenza del giovane Nick, che non capendo cosa stia accadendo scappa impaurito per farsi mettere sotto da un furgone di passaggio. Eccoci quindi nuovamente in ospedale, focolaio di ogni possibile contagio ed usuale ground zero di ogni pandemia mortale. Nick ha una madre (Madison) un patrigno (Travis), una sorella (Alicia) e tutti sono convinti che il giovane sia oltre che un drogatello di professione, un pazzo squilibrato. A scuola il numero degli studenti assenti però aumenta ed il preside (un clone di Barack Obama) sospetta che lo Scuola Bus abbia saltato alcune fermate tanto è strano il fenomeno.

Considerazioni
Episodio pilota nato e progettato con l’intento di resuscitare l’interesse verso una serie (The Walking Dead) che diversamente avrebbe i giorni contati. Mentre aspettiamo con non troppo desiderio The Walking Dead 6, sbirciamo sugli eventi che hanno inevitabilemente portato alla rottura di tutte le convenzioni sociali ed al ritorno ad un primordiale stato di natura in cui vince la regola del più forte. Lento nello sviluppo della trama, l’episodio paga dazio nel suo essere introduttivo e di presentazione dei personaggi, i quali si mostrano ordinari e senza sfumature particolari. Emerge tra tutti Travis (Cliff Curtis), un novello Rick Grimes che cerca sempre di fare la cosa giusta senza perdere le staffe. Assente ogni riferimento alla serie principale, benchè sarebbe stato intrigante imbattersi in qualche esteregg che potesse citare l’incidente di Rick Grimes o qualche altro dettaglio circa Shane Walsh, Lori o Carl. Per ora è un meritato 6-.
