Mentre il piano energetico nazionale langue dal 2008 ecco spuntare – a tempi record – investimenti sul carbone e trivellazioni petrolifere in Adriatico.
Una trivella in mare di qua, un carbonile di nuova generazione di là, un’aiutino di Stato alla produzione di energia a ciclo combinato, una sforbiciatina agli incentivi alle energie pulite ed ecco che la strategia energetica nazionale è servita, o quasi.
Ufficialmente il piano, secondo quanto riferito dal Ministro Corrado Passera in audizione alla Commissione Ambiente alla Camera (quando si parlò dei fatidici incentivi alle energie rinnovabili) sarà presentato entro l’estate. Il piano, ha affermato il ministro, “è da fare, è in corso, entro l’estate avvieremo la consultazione pubblica”. Il piano per Corrado Passera “farà da punto di riferimento per tutti i piani energetici regionali perché – ha sottolineato – non può essere la somma dei Piani regionali. Infatti il piano non dovrà essere solo italiano ma dovrà sposare (o almeno andare molto d’accordo) con le politiche energetiche europee, come anche recentemente dichiarato durante l’incontro con il Commissario europeo all’Energia Gunther Oettinger,
Claudio De Vincenti, il Sottosegretario del dicastero, colui che segue direttamente le istanze degli operatori (e le emergenze), ha annunciato invece che la Conferenza nazionale sull’energia ci sarà ma solo dopo l’estate.
Subito o tra un paio di mesi, il piano energetico nazionale aspetta comunque da quattro anni che qualche Governo si occupi seriamente di stabilire regole e obiettivi.
Promesso a gran voce per la fine del 2011 dal Governo Berlusconi eccolo tornare alla ribalta delle cronache dal momento che, in assenza di una politica nazionale, sul territorio tutti si ritagliano, un passettino alla volta, le proprie politiche energetiche. E non sono progetti da poco.
Dopo il decreto sblocca centrali ecco tornare alla ribalta gli impianti a carbone (Porto Tolle, Scanzano Jonico, Brindisi) con investimenti importanti come i 120 milioni stanziati da Enel per il potenziamento della Centrale Federico II a Brindisi. Un impianto che, fanno sapere da Enel, “sarà sostenibile grazie ai nuovi carbonili coperti che sostituiranno l’area di deposito del combustibile e che darà lavoro a 300 nuove persone”.
Il rigassificatore a Trieste si farà, sarà quello di Gas Naturale e sarà localizzato a Zaule. E’ determinante per il territorio ed è un’opportunità per l’intero paese (Corrado Passera in un’intervista al Piccolo del 22 luglio)
Ed è sempre la Puglia la Regione più interessante dal punto di vista energetico, sia che si tratti di fonti fossili che di fonti pulite.
Nel frattempo, anche davanti a Chioggia pare siano spuntati dei nuovi piloni per l’estrazione di gas e due assessori del PD, Tiozzo e Azzalin, hanno subito presentato un’interrogazione al Governatore Zaia.
E’ scoppiata infatti la “febbre da petrolio” al largo della costa nord adriatica, da Bisceglie a Trani, da Barletta a Margherita di Savoia. La Northern Petroleum, secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, sarebbe in procinto di ricevere altre tre autorizzazioni di ricerca idrocarburi, autorizzazioni pronte a prendere il via e pubblicate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico. Naturalmente in questo caso di lentezze burocratiche neanche l’ombra: il decreto è pronto (se ne aspetta solo l’emanazione), la Valutazione di Impatto Ambientale è già stata concessa e la Conferenza Stato Regioni ha dato il suo placet. Ma “U mari non si spirtusa“, come recita la campagna di Greenpeace che ha lanciato una raccolta firme per bloccare le trivelle off shore al largo del canale di Sicilia. A rischio un ambiente marino unico e fragilissimo.
Forse è vero, il piano energetico ci sarà entro l’estate. Del resto il Governo Monti non andrà sicuramente in vacanza (hanno chiesto agli italiani di rinunciarci) e comunque i passi più importanti – e le relative priorità – sono già stati tracciati. Non dimentichiamoci che è un Governo in scadenza e deve fare in fretta senza perdere troppo tempo in inutili concertazioni.
Twitter: @Lucia_Navone