Un’eccessiva stimolazione ormonale nel trattamento della fecondazione assistita può essere dannoso per il nascituro, causando circa il 30% dei nati premature o sottopeso.
Di: RedazioneSecondo uno studio clinico realizzato da un team di ricercatori dell’Aberdeen Fertility Centre e del King’s College di Londra, in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’eccessiva stimolazione ormale nelle donne che si sottopongono a fecondazione assistita può essere pericolosa per la salute del bebè.
La ricerca, i cui risultati sono stati resi noti all’interno della prestigiosa rivista “Human Reproduction”, ha preso in analisi i dati del database nazionale della Human Fertilisation and Embryology Authority, il registro inglese che riporta tutte le procedure di procreazione assistita.
Analizzando un campione di oltre 65.000 bambini nati grazie alla procreazione assistita, i ricercatori hanno rilevato che l’eccesso di ormoni nella futura mamma è spesso associato all’aumento del 15-30% del rischio nel bambino di essere sottopeso o di nascere prematuro. Il team di ricerca hanno così ipotizzato che i valori troppo elevati di estradiolo e progesterone, che coesistono con la iper-risposta ovarica (ovvero lo sviluppo di un numero troppo alto di follicoli nelle ovaie), possono influenzare negativamente la mucosa uterina dove l’embrione si annida.
Fonte: Ansa