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Fecondazione eterologa: a Milano mancano i donatori

Creato il 01 settembre 2015 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

In Lombardia sono circa 6mila le coppie con problemi di fertilità in lista d’attesa per sottoporsi alla fecondazione eterologa: restano troppo pochi donatori e donatrici.

Conservazione cordone ombelicale - GuidaDi: Redazione

Negli ospedali pubblici milanesi, a distanza di più di un anno e mezzo dalla sentenza della Corte Costituzionale, la fecondazione eterologa ancora non ha raggiunto i risultati sperati. I pochi strutture che hanno avviato le procedure per iniziare questi trattamenti lamentano la scarsità di donatori e donatrici, difficili da coinvolgere soprattutto a causa della mancanza di un rimborso spese.

Secondo Valeria Savasi, responsabile del centro di riproduzione assistita dell’Ospedale Sacco, l’unica speranza resta quella di coinvolgere le donne che si stanno sottoponendo alla fecondazione omologa. Un altro importante ostacolo che scoraggia le donazioni di gameti femminili è lo stress a cui è il corpo di una donna si deve sottoporre. Le operazioni – in primis il ciclo di bombardamento ormonale e il prelievo degli ovuli – rappresentano trattamenti non certo facili da affrontare. Proprio per questo, all’estero sono le stesse strutture a richiedere alle donne che stanno già affrontando i trattamenti per il concepimento in provetta senza donatori esterni di donare gli ovociti non utilizzati. Secondo Paolo Levi Setti, responsabile del Fertility center dell’Humanitas, non tutte le donne sono d’accordo nel donare ovociti, anche perché le tecniche di PMA hanno più casi di successo dal congelamento. Le coppie, quindi, spesso decidono di non donare proprio perché gli ovociti “in eccesso” potrebbero tornare utili successivamente, nel caso il concepimento non dovesse andare a buon fine.

Alla Clinica Mangiagalli gli specialisti in materia di procreazione assistita stanno infatti scrivendo un protocollo per l’Egg sharing e, a partire da settembre chiederanno alle donne che si stanno sottoponendo ai trattamenti per l’omologa di donare gli ovociti a una coppia che sta attendendo di sottoporsi all’eterologa, in modo da iniziare a essere operativi entro fine 2015. Un’altra opzione è rappresentata dalla possibilità di importare i gameti da fuori dall’Italia, ma si tratta di un’operazione piuttosto costosa, che per questo motivo possono considerare solo le cliniche private.

Fonte: “Repubblica”


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