A Torino il primo caso italiano d’importazione dall’estero di un embrione congelato pronto per essere impiantato: una pratica che ha un costo che si aggira intorno ai 5mila euro.
Di: RedazioneNel capoluogo piemontese, nel centro privato di Livet, è cominciata da pochi giorni la prima gravidanza che ha utilizzato un embrione “importato” dalla Spagna. La coppia di futuri genitori, in cura per risolvere i problemi di infertilità della donna, si è infatti avvalsa di un servizio fornito da una banca con sede a Barcellona. La banca ha ricevuto il seme dell’uomo e ha provveduto a fecondare l’ovulo di una donatrice. L’operazione, realizzata con successo, è proseguita con l’invio dell’embrione in Italia, mediante un trasporto speciale. Il costo dell’operazione, di circa 5mila euro, è stato a carico della coppia e non del centro medico.
Nonostante la fecondazione eterologa sia consentita in Italia, persiste il problema della mancanza di volontari donatori di sperma e ovociti. Per questo motivo, molte strutture italiane devono rivolgersi all’estero. Inoltre, nel nostro Paese gli incentivi sulla donazione sono praticamente nulli, mentre in Spagna e Danimarca i donatori hanno in cambio di rimborsi. In Italia la donazione di gameti è legale per gli uomini tra i 18 e i 40 anni e alle donne tra i 20 e i 35 anni. Deve essere volontaria e altruistica e non può essere retribuita.
Dall’inizio dell’anno fino al mese di maggio, sono stati inviati dall’estero ben 855 contenitori di gameti crioconservati: 315 con ovociti (ciascuno con tre uova), 441 con liquido seminale e 99 con embrioni.
Fonte: “Il Fatto Quotidiano”