La fecondazione eterologa divide gli italiani: dopo la sentenza della Consulta che, il 9 aprile 2014 ha dichiarato incoercibile ed intimo il diritto ad avere figli, abbattendo pertanto il divieto messo in atto dalla Legge 40/2004, ancora pochi sono i passi fatti in avanti. Secondo una recente indagine del Censis, realizzata in collaborazione con la Fondazione Ibsa, solo il 40% degli italiani approva la fecondazione eterologa in Italia.
Dati che fanno riflettere, quelli che emergono da una recente ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con la Fondazione Ibsa: la ricerca, intitolata “Diventare genitori oggi”, ha sottolineato le opinioni contrastanti che vigono in merito alla fecondazione eterologa in Italia. Opinioni divise, quelle degli italiani che tuttavia mostrano ancora una scarsa informazione in merito a questo tipo di fecondazione assistita: degli intervistati, solo il 40% ha dichiarato di essere favorevole alla fecondazione eterologa, ma il 45% ha ammesso di non essere pienamente a conoscenza di temi come l’infertilità e la sterilità, ed il 15% ha ammesso di non conoscere affatto questi disturbi.
Questi sono dati importanti, che fanno riflettere sulla scarsa informazione che regna ancora oggi sovrana su temi importanti come l’infertilità, l’incapacità di avere figli in maniera naturale, e la necessità di accedere alla fecondazione eterologa come modalità per coronare il sogno di diventare genitori.
Basti pensare che, degli intervistati, solo l’11% è a conoscenza di una legge che regola la fecondazione assistita fornendo peraltro, in merito alla Legge 40/2004, un giudizio negativo, in cui si evince che la Legge dovrebbe essere modificata. È perciò chiaro e lampante che ancora oggi, dopo mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale, sono poche le persone che conoscono appieno tutti i cambiamenti che hanno riguardato l’applicazione della Legge sulla fecondazione eterologa in Italia e che sono a conoscenza dell’esistenza di una sentenza che ha dichiarato incostituzionale quel divieto.
È chiaro, quindi, che c’è ancora molta strada da fare, affinché una corretta informazione aiuti a conoscere le applicazioni positive della fecondazione eterologa, anche nel nostro paese.