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Federica Sciarelli e la trasmissione "Chi l'ha visto"

Creato il 27 novembre 2014 da Ritacoltellese

L'INCHIESTA DI Q.NET 26 novembre 2014 Sciarelli: "Da 11 anni cerco scomparsi, ma i mostri mi tormentano"

La conduttrice di 'Chi l'ha visto?' analizza il fenomeno delle persone che scompaiono. E confessa: "Sono due anni che dico che mi piacerebbe cambiare trasmissione" di PAOLO ROSATO Bologna, 26 novembre 2014 - Il primo novembre scorso, circa 20 giorni fa, è scomparsa Gilberta Palleschi, l'insegnante di inglese 57enne di Sora, nonché segretaria regionale dell'Unicef Lazio. Faceva jogging. Una circostanza normalissima, come quelle che spesso accompagnano tutti casi di persone scomparse, in Italia e all’estero. I numeri del fenomeno sono importanti: quasi 30mila casi dal 1974 al 30 giugno di quest’anno, 29.763 per la precisione. La fonte è l’imponente rapporto da poco rilasciato dall’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo, autorità ad hoc che si occupa proprio delle persone scomparse. I DATI: QUASI 30MILA SCOMPARSI Ma qual è la portata del fenomeno? Perché le fasce più colpite sono quelle di donne, minori e immigrati? Quando scatta la ricerca di tutti quegli individui di cui improvvisamente si perdono le tracce? Come interpretare i numeri? La giornalista Federica Sciarelli, da 10 anni al timone del programma di Rai3 ‘Chi l’ha visto?’, ci fa luce su tutto questo. E ci spiega anche come, umanamente, riesce a convivere con i "mostri". "Sono due anni che dico che mi piacerebbe cambiare trasmissione. O comunque lasciare ad altri ‘Chi l’ha visto’. Non è semplice combattere tutti i giorni contro i mostri". Federica Sciarelli al telefono apre due mondi. Quello della sua dolorosa convivenza, la tragedia mischiata alla speranza. E poi l’altro mondo, il suo. Fatto di estraniamento dalla fatica, di relax solitario, di emozioni personali. E di un inseparabile amico: “Il mio pastore tedesco Palme. Perché si chiamo così? Boh! - ride -. Quando ho voglia di rilassarmi o esco con lui, oppure vado a correre per scaricare". Federica Sciarelli conduce da quasi 11 anni (esordio 2004) ‘Chi l’ha visto?’. Più di un semplice programma settimanale. Un raccoglitore di grida d’aiuto, un punto di riferimento, una cane da guardia per tutti gli italiani. Anche grazie all’incredibile lavoro del sito web, che giorno per giorno si aggiorna per dare informazioni e ragguagli sulle persone scomparse. Ma come vanno interpretati gli ultimi dati del Viminale sul fenomeno? La conduttrice romana, 56 anni, è assolutamente scettica. La lettura tanto per non serve a nulla: "Bisogna interpretarli bene, non sono solo numeri. Ognuno di essi ha dietro una storia - spiega -. Molti sono omicidi: è necessario considerare sempre anche l’evoluzione della scomparsa. Se si può riassumere tutto in un numero? Assolutamente no. I numeri da soli non significano nulla. Specie quando si tratta di bambini". Sono ben 15mila in 40 anni. Perché? "Ecco, un numero del genere potrebbe indurre le madri a chiudere tutti i figli a casa per la paura. Ma ci sono delle ragioni specifiche, non banali, perché questo fenomeno delle scomparse si compia. Abbiamo avuto Denise Pipitone, il piccolo Tommy, Ciccio e Tore di Gravina di Puglia: tutte storie complicate. Sono tantissimi i minori sottratti da uno dei genitori. Si separano, uno se ne va e cambia Paese. E in questo senso, è brutto dirlo, ma contano molto i matrimoni misti: quando vanno a finire male, sono i bambini a farne le spese. Anche così spariscono nel nulla. Poi, c’è il dato relativo alla crisi della famiglia: è un’istituzione in cui si crede meno, e questi dati lo dimostrano". Trentamila scomparsi in 40 anni, un terzo sono donne. Femminicidi in aumento? "Stesso discorso: sono numeri da leggere con attenzione. Moltissime di queste donne sono straniere. Perché scompaiono? Cambiano Paese e non lasciano traccia, tra documenti inesistenti e vite ricominciate da capo. Quello dei femminicidi è un fenomeno che ha molta visibilità mediatica, ora di sicuro ha più spazio, ma c’è sempre stato. Anche il dato dei malati di Alzheimer va letto bene: abbiamo una popolazione invecchiata di cui si parla poco. Spesso sono lasciati soli, oppure si ostinano a compiere delle attività che non sono più in grado di portare a termine. Gli anziani vanno protetti. C’è un caso che mi è rimasto impresso". Quale?  "Quello di Primo Zanoli, ritrovato dopo 3 anni a Baggiovara da un’agenzia privata incaricata dalla famiglia. Era finito in un'intercapedine, non si sa come, forse in stato confusionale. Ecco, bisogna vigilare costantemente. I numeri freddi senza analisi non mi appassionano. Molte volte ci chiediamo: ma come vengono cercati? Depressioni, ossessioni suicide, perdite, senzatetto: è una casistica infinita con risvolti complessi". ‘Chi l’ha visto?’ ha un archivio enorme e una storia lunghissima. Quando partono le ricerche?  "Partiamo di solito con la chiamata dei familiari, praticamente subito, e ci facciamo consegnare la denuncia di scomparsa. Poi tutto va sul nostro sito, che è continuamente aggiornato con foto e segni particolari. Alla foto sul sito segue l’appello. Se non li troviamo in una settimana allora il caso passa all’esame della prima serata, con un inviato sul posto. Abbiamo una squadra che lavora bene". Come vi coordinate con le forze dell’ordine? "Sono loro che dicono ai familiari ‘se volete rivolgetevi a ‘Chi l’ha visto?’, siamo in contatto continuo". Ma spesso arrivate prima di loro. "Fortuna, a volte. Altre, bravura. Andiamo porta a porta per capire: lo stiamo facendo ora per il caso di Guerrina Piscaglia. Quando arriviamo prima, il merito è anche dell’appello fatto in televisione. C’è stato il caso di un presidente di tribunale che aveva perso la figlia. Avevano mosso mari e monti, non ci siamo attivati con foto e segnalazioni. Alla fine è stata ritrovata su un treno dal personale dell’ospedale psichiatrico che l’aveva in cura. La fortuna conta molto, come le dicevo. Tenga comunque presente che buona parte di quello che sappiamo non va in onda. Scegliamo cosa trattare, siamo sempre rigorosi e attenti alla sensibilità del nostro pubblico". Qual è il caso che l’ha più colpita? "Indagini fatte così così e 17 anni di distanza tra scomparsa e omicidio. Quello di Elisa Claps è senza dubbio uno dei casi che mi ha più segnata. In realtà, tutte le storie che abbiamo trattato mi hanno colpita in qualche modo. Può capitare che nascano delle relazioni con i familiari. Come con Guido Claps, fratello di Elisa, con il quale ogni tanto mi trovo per portare giù il cane. Ma non parliamo di lavoro, mai". E quello risolto bene che le ha dato più soddisfazione? "Siamo contenti tutte le volte che riusciamo a risolvere qualcosa. Sappiamo che più passa il tempo, maggiore è la possibilità che le persone siano morte. Certo sono spaventata dalla condotta delle persone: sembra di essere tornati indietro nel tempo. La gente non matura, c’è troppo egoismo. Basta pensare agli omicidi stradali, per i quali stiamo combattendo ancora la nostra battaglia". Ci parlava di Claps. Qual è in generale il rapporto che avete con i familiari delle vittime? "Con il passare del tempo diventano un po’ i tuoi, di familiari. Prendo le cose come se colpissero me stessa. Mi sento in dovere di fare l’impossibile per aiutarli". Arriviamo alla donna Federica Sciarelli. Come si fa a convivere con tutte queste tragedie? "Avere a che fare sempre con i mostri non è facile, ti si attacca il dolore addosso. Io umanamente vengo coinvolta molto e quello della tragedia è un problema che c’è, e io cerco di conviverci. Quando non sono in sala di montaggio, cioè raramente, cerco di scaricarmi, di non pensare. Faccio moltissimo sport, esco col cane. Vivo sola con mio figlio e il lavoro lo lascio fuori dalla porta di casa. Certo, dopo 11 anni non è semplice. Ecco perché sono due anni circa che chiedo di poter cambiare…".  Sta per lasciare il programma? "No no, non ora. Però l’ho chiesto alla rete. Fino a quel giorno però non mi fermerò un attimo". E cosa farà Federica Sciarelli dopo ‘Chi l’ha visto’? "La giornalista, come sempre.Tornerò forse alla politica, come ai miei inizi? Chi lo sa". di PAOLO ROSATO
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Archivio Storico del Corriere della Sera (10 ottobre 1996) 
Federica Sciarelli va a nozze. Testimone Francesco Cossiga
Neomamma, ha deciso di convolare a nozze con il padre del suo bambino, un cameraman Rai. Testimone d' eccezione sara' l' ex presidente Francesco Cossiga. Federica Sciarelli, anchorwoman del Tg3, il cui ritorno in video post parto fu salutato da un' impennata dell' audience, e' sempre stata molto parca di notizie sulla sua vita privata. Solo una volta, suo malgrado, ha violato la stretta consegna del silenzio, a causa proprio di Cossiga, sospettato da Panorama di essere legato da "affettuosa amicizia" alla giornalista. Ma torniamo indietro, alle ultime fasi del settennato Cossiga, quando la Sciarelli, cronista parlamentare del Tg3, si occupava proprio delle cronache dal Colle. Tutto comincio' nell' agosto del ' 91 con un articolo sul settimanale Panorama nel quale la Sciarelli veniva cosi' definita: "Protagonista di una carriera fulminante all' ombra del direttore del Tg3 Sandro Curzi". Due settimane dopo, sempre su Panorama, la cronista fu nuovamente citata, questa volta nell' ambito di un articolo sulle simpatie femminili del presidente della Repubblica. Un divertissement tutto estivo, intessuto di voci e pettegolezzi. Ma ecco il punto sotto accusa: "...Il mirino dei soliti beninformati si e' poi spostato verso Federica Sciarelli, giovane redattrice del Tg3, piu' volte inviata al seguito di Cossiga e da lui nominata cavaliere della Repubblica...". Lei si "indigno' per questa storiaccia" e decise di querelare il settimanale. All' inizio del ' 93, la sentenza (confermata in appello): Panorama dovette risarcire i danni morali (70 milioni) e pagare le spese processuali. Da quel momento in poi la vita privata della Sciarelli e' rimasta tale, gravidanza inclusa. Ora la notizia (non data da lei) delle nozze alla presenza di Cossiga.
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FEDERICA SCIARELLI, GIORNALISTA DEL TG3: «SENETTE HA DETTO CHE SONO MATERNA? LE MIE AMICHE MI CONSIDERANO UNA SELVAGGIA»

«Da giovane militavo in un gruppo filocinese, ora do del tu a Cossiga»

«In Rai tutti sono "in quota" di qualche partito», aveva detto al Corriere della Sera Cesara Buonamici, conduttrice del Tg5. E nelle redazioni dei telegiornali la frase non è risultata gradita. «La lottizzazione c' è stata, nessuno lo nega. Ma c' è anche un sacco di gente che è entrata in Rai per concorso oppure dopo anni di duro precariato», spiega Federica Sciarelli, conduttrice del Tg3. E lei, Federica, è una lottizzata? «Ho fatto il concorso per una borsa di studio. Sono arrivata seconda, dietro a Dario La Ruffa, su 10 mila partecipanti. Come prima destinazione mi mandarono al Tg1, ricordo che c' era Mentana giovane praticante. Ma alla fine dell' anno di borsa di studio né io, né gli altri 29 vincitori fummo assunti. Anzi, due furono assunti. Meglio non indagare». E quindi? «Andai a lavorare al Senato. Ma pressata dal sindacato, otto anni dopo, la Rai assunse i famosi borsisti. Io andai al Tg3, con qualche titubanza perché persi metà dello stipendio. Al Senato guadagnavo 2 milioni al mese». Abbiamo capito: lei non è lottizzata. Ma è politicamente schierata? «Non ho mai detto a nessuno per chi voto. Ma alla fine il tuo orientamento traspare. Una volta Curzi me lo chiese. Io risposi: il voto è segreto. Ma dicono che mi si legge in faccia che sono di sinistra». Da giovane ha militato in qualche gruppo? «Ho dei trascorsi buffissimi. Militavo in un gruppo che nessuno ha mai immaginato. Non mi ha mai sgamato nessuno». E adesso, finalmente, farà outing. «Non ci indovinerebbe nessuno». Non ci tenga sulle spine. «Stella Rossa». I filocinesi? «Sono passati 25 anni. C' era Calò, l' agopunturista. Li conobbi nella mia scuola, dove erano forti loro e i giocatori di hockey su prato. Io mi iscrissi a Stella Rossa, praticai l' agopuntura e giocai ad hockey su prato. L' attività principale consisteva nell' andare all' aeroporto con un mazzo di fiori ad accogliere i leader del partito comunista cinese». Torniamo alla professione. Il problema è l' auricolare. Voi lo usate? «Certo che lo usiamo. Serve per le comunicazioni di servizio. Poi al Tg3 siamo un po' scazzafrulloni...». Scazzafrulloni? «Scherziamo. Dalla regia, ogni tanto, tra un servizio e l' altro, ci pigliano in giro». Lei è diventata famosissima per la sua amicizia con Cossiga. Per non parlare dei pettegolezzi... «Una volta Montanelli chiese a Cossiga chi fosse la sua amante. Cossiga si avvicinò all' orecchio di Montanelli e gli disse qualcosa. Divenne il tormentone dell' estate. Panorama lo fece diventare un gioco e mise la mia fotografia sotto la domanda: "Chi è l' amante di Cossiga?". Ci rimasi malissimo». Che cosa aveva detto Cossiga all' orecchio di Montanelli? «Sono diventata molto amica di Cossiga poi. E ne approfittai per chiedergli che nome avesse detto a Montanelli. Lui mi confessò che era tutto uno scherzo e che non aveva fatto nessun nome». Che impressione fa dare del tu al presidente della Repubblica? «E' bellissimo. Cossiga è una persona simpaticissima. Anche se mi telefona alle sei di mattina». Secondo lei è matto come dicono? «E' completamente matto. I politici della prima Repubblica erano molto più simpatici di questi qui. De Mita, Cirino Pomicino... continue battute». Si sta bene con Baldassarre o si stava meglio con Zaccaria? «Baldassarre la prima intervista televisiva l' ha data a me. Si è presentato con un cachemirino giallo fichissimo e io lì a fare domande, come Fracchia. Il Tg3 sta avendo degli ascolti altissimi. Questa situazione ci giova». Lavorare è faticoso per una donna? «Io ero una felice inviata. Poi mi sono messa col mio compagno, Sergio, ho fatto un figlio, Giovanni, e ho smesso di viaggiare. Ma senza nessun rimpianto». E' gelosa? «Sì, ma senza scenate». Si rode il fegato insilenzio? «Qualcosa del genere». Ha mai tradito? «Mai». Me lo direbbe se avesse tradito? «Mai». Che cosa piace di lei? «Che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno». Che cosa le piace di un uomo? «Che cosa non mi piace: l' uomo fatto a fiasco. Piccole spalle e grande sedere». Chi le piace dei colleghi? «Mi fa morire dalle risate Pierluigi Battista». E' mai stata corteggiata come la Capulli da un intervistato? «La cosa più carina che mi è capitata è quando davanti a me hanno chiesto a Cossiga: "Ma allora è vero che ha avuto una storia con la Sciarelli?". E lui ha risposto: "No, purtroppo"». I più bravi giornalisti televisivi? «Mentana, Mannoni, Moretti. Italo Moretti, gli puoi dare anche un elenco del telefono da leggere e rimani lì incantata». E le giornaliste? «Mi piaceva moltissimo Angela Buttiglione, rassicurante, chiara». Lei è litigiosa? «Io non ho il senso dell' autorità e sono attaccabrighe. Ho litigato con tutti i miei direttori. Litigavo spesso con una mia collega, Daniela Vergara. Poi un giorno ci siamo stufate, ci siamo baciate e abbracciate e abbiamo fatto pace. Adesso ci vogliamo molto bene». Senette ha dichiarato che lei è materna e rassicurante. Si riconosce? «Le mie amiche si sono fatte una risata. Di me dicono che sono una selvaggia». La papera più bella? «Avevo il raffreddore e dovevo dare la notizia di una donna che aveva avuto sette bebè. Col naso completamente chiuso dissi: "La signora ha avuto sette babà". Dall' auricolare mi arrivò la voce di Fabio Cortese, che stava in regia: "Sì, col rhum"». La Carlucci sostiene che a Mediaset sono tutti comunisti. Sarà mica che i berlusconiani sono da voi al Tg3? «Le lottizzazioni, quando vengono fatte, vengono fatte bene». Coraggio, quanti sono? «Si contano sulle dita di una mano». Claudio Sabelli Fioretti www.sabellifioretti.blogspot.com Sabelli Fioretti Claudio

Cossiga reo confesso: "Aiutai la Sciarelli e Bianca Berlinguer"


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