“Fridericus dei gratia romanorum imperator et semper augustus rex ierusalem et siciliae dux svevjae”.
Questa è l’iscrizione del pilastro marmoreo a difesa della memoria di uno dei Re di Napoli, ed è per questa che scriviamo un articolo su Castel Fiorentino nell’agro di Torremaggiore, in provincia di Foggia.
Anche se il luogo geografico in questione sembra essere un po troppo fuori la nostra zona di competenza, ci richiamiamo con questo contributo a un senso di responsabilità intimo e prezioso che ci appartiene, e richiamiamo alla sensibilità dei molti per recuperare un pezzo della storia del Mezzogiorno d’Italia, a un frammento della nostra appartenenza culturale.
Castel Fiorentino faceva parte della florida riserva di caccia dello stupore del mondo, e cioè dell’allora Imperatore Federico II di Svevia. In questo luogo, il 13 dicembre 1216, colto da un malore addominale si accasciò e morì il principe degli eserciti normanni, l’alternativa laica e temporale di un governo per l’Occidente più libero e illuminato.
Il sangue dei popoli meridionali, l’ingegno della scienza greca, la perizia e l’iniziativa politica della romanità, l’arte bellica germanica, la grandezza francese, sono radicate in questa terra. Questo luogo ha un valore simbolico e identitario enorme per il mediterraneo e per l’intero sud Europa.
Per tutelarla e difenderla il FAI ha inaugurato una raccolta firme (http://iluoghidelcuore.it/luoghi/15963), capace di poter recuperare il borgo fortificato battezzato con il nome di Castel Fiorentino.
Aiutateci a fare di più!