Federico Pizzarotti sotto la lente di Lucia Annunziata

Creato il 04 marzo 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

È stato scelto Federico Pizzarotti per il programma ”in 1/2 ora” di Lucia Annunziata in onda su Rai3  come inizio della serie post elettorale, perché Parma è più che mai l’esempio di quello che potrebbe essere il futuro al governo di 5 stelle. Una intervista introdotta dal video di Piazza San Giovanni a Roma: “Una esperienza immensa – dice Pizzarotti in collegamento dal municipio – e per noi il culmine e insieme un bivio”. Il sindaco di Parma è una testimonianza del lavoro fatto, e che se si vuole, si può cambiare. Un passo dopo l’altro. Nessuna bacchetta magica. Solo la convinzione e la determinazione.

Si può cambiare è lo slogan ripetuto, quasi un voler continuamente sottolineare che il segreto del successo del M5S sta tutto nella buona volontà, nel buon senso e nella voglia di fare.

Il sindaco di Parma che ha rinunciato alle auto blu, risparmiando 250.000€, si muove in  bicicletta, ha tagliato gli stipendi e attua iniziative trasparenti, online, vuole dare il segnale che lo spreco, come i privilegi della casta, oramai non sono più ammissibili, se vogliamo portar fuori l’Italia dal baratro. Chiede collaborazione e partecipazione ai suoi cittadini. Il sindaco della Stalingrado del M5S è l’esempio del fenomeno di questo risultato elettorale. Parma è l’esperimento, è la città simbolo del governare a Cinque Stelle, dice l’Annunziata: “Infatti  – risponde il sindaco – abbiamo subìto una forte pressione mediatica nazionale, soprattutto nell’ultima campagna elettorale. Eravamo un simbolo da attaccare ed abbattere” .  Si sente schiacciato da questa responsabilità? – “Non ci sentiamo schiacciati è che esperimento da l’idea di qualcosa che può andar male, direi laboratorio, che vuol dire crescere, attuare dei cambiamenti insieme e cercare di portarli avanti”.

Siete passati dal 19 al 28%: evidentemente non avrete fatto errori a sufficienza…Però la battaglia dell’inceneritore l’avete persa. “L’inceneritore è solo uno dei cavalli di battaglia del nostro Movimento. Il fatto che i rifiuti non sono da bruciare, ma risorse da gestire è uno dei messaggi principali. Non bisogna incenerirli. Chiamare “termovalizzatore” un “inceneritore” è come chiamare escort chi fa la prostituta. – L’apertura dell’inceneritore, dal nostro punto di vista vuol dire impegno sull’affido dei rifiuti e sulla costruzione a norma. Questi sono temi concreti che vanno al di là dell’inceneritore”, conclude. Per poi ricordare che l’inceneritore era costruito per il 70% quando è arrivato lui.

Il loro punto di forza rimane la trasparenza, un  concetto nuovo per il mondo della politica che da sempre si nasconde per portare avanti i propri interessi a danno degli elettori. Lui al contraio è  favorevole a un esecutivo che proponga un taglio ai costi della politica e riforma elettorale, è per parlare di democrazia, trasparenza ed etica.  Non vogliono etichette, sono “oltre”. Non devono essere collocati e connotati, sono disposti a approvare le leggi positive e a sostenere un governo formato da Pd e Pdl se come prima misura approvasse una riforma elettorale e si impegnasse a tagliare i costi della politica.

Parma non è di sinistra e non ha un programma rivoluzionario, il lavoro del sindaco è pragmatico.  “Il patto di stabilità, adesso ci strozza nel pagare i debiti pregressi delle vecchie amministrazioni, ma non possiamo non rispettarlo. Piuttosto, cambiamolo in Parlamento”. – La Annunziata chiede: “Ma allora siete conservatori o rivoluzionari?”. Lui risponde: “No, non siamo montiani. Se potessi incidere sull’aumento delle tasse per chi lascia gli appartamenti sfitti, lo farei, ad esempio. Chi più ha avuto deve restituire alla collettività. Ma un comune può attuare le norme solo sulla base di un contesto nazionale – Secondo me il tema è di buon senso: ci sono idee buone a destra e a sinistra, e lo stesso sarà per le leggi in Parlamento”.

Grillo ha portato la gente in piazza ora sarà il loro riferimento legislativo. Il M5S è fatto da persone che si sono messe al servizio delle città e del paese, hanno voglia di collaborare e confrontarsi. Vogliono avviare una rivoluzione profonda, sociale, politica e economica. E come in tutte le rivoluzioni chi sta ancora al governo chiude gli occhi fino all’ultimo, chi sta al potere non vuole capire quello che sta succedendo, nessuno ha riconosciuto la gravità dello scontro che c’è oggi in Italia tra vecchie e nuove generazioni partitiche. Il tappo è saltato e ci ha pensato un  comico ha denudare il potere della corruzione. La resa dei conti l’hanno anticipata loro, i grillini, gridando, adesso basta. La commedia è finita.

Comincerà ora la tragedia? La vecchia politica ha ancora una chance, il tempo per  riflettere sulle riforme necessarie. Ma  se destra e sinistra non sapranno essere concreti il M5S diventerà ancora più forte.


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