In tale articolo “vengono riproposte alcune delle osservazioni a suo tempo formulate dal Partito Democratico in merito alla scelta del Governo di non recepire correttamente quanto deliberato, su nostra proposta, dalla commissione Attività Produttive della Camera" dichiara Federico Testa, responsabile Energia del PD. "In particolare, continua Testa, attraverso il meccanismo di calcolo della quota di mercato, l'entità della compensazione e la possibilità per l'operatore dominante di partecipare alle aste, si rallenta il processo di apertura del mercato del gas nel nostro Paese, con pesanti conseguenze per famiglie e imprese, anche perché -non dimentichiamolo- la maggior parte della nostra energia elettrica viene prodotta utilizzando gas metano. Come giustamente ha sottolineato l'Autorità indipendente di regolazione, conclude Testa, gli effetti delle misure adottate nel Decreto faranno sì che nei fatti sarà consentito ad ENI di controllare fino al 65% del totale del gas consumato in Italia, i possibili benefici sui clienti civili e sulle piccole imprese saranno ancora molto incerti, l’impatto che le misure transitorie introdotte avranno sui corrispettivi di trasporto e bilanciamento determineranno un aumento delle componenti tariffarie in bolletta".
Ancora una volta il Governo disattende alcune proposte utili che avrebbero potuto incidere positivamente sulla capacità di spesa delle famiglie e delle piccole imprese.
Nota dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas