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|⇨ Fegatelli al finocchio

Da Piac3r
finocchio

L’utilizzo del finocchio ha origini molto antiche tanto che se ne ha testimonianza nelle pergamene risalenti all’antico Egitto. Anche romani e greci veneravano questo ortaggio grazie alle sue proprietà aromatiche e terapeutiche. I greci lo chiamavano “marathron” e siccome questa pianta crebbe in un campo dove si combatté una delle più grandi battaglie antiche, la battaglia prese il nome di battaglia di Maratona.


Per stimolare la digestione il finocchio viene spesso assunto in tisane o in semi.

Il finocchio, opportunamente pestato e triturato, veniva utilizzato per la preparazione di un dentifricio naturale unendolo in parti uguali all’argilla verde.

Il finocchio crudo altera in qualche modo la funzionalità delle papille gustative; grazie a questa sua caratteristica, una volta, gli osti disonesti, erano soliti “offrire” il finocchio crudo ai propri avventori appena prima di servire loro del vino di pessima qualità. Da questa usanza nasce il termine “infinocchiare”.

Il finocchio selvatico viene anche chiamato “finocchina” o “finocchietto”.

La parola finocchio viene usata in termine dispregiativo da Dante in un suo documento risalente al IV sec. con il significato di traditore.

In passato il finocchio è stato considerato un simbolo di rinnovamento in quanto si pensava che questo ortaggio aiutava i serpenti a cambiare la pelle.

Ingredienti per 4 persone:

– Fegato Di Maiale
– Rete Di Maiale
– Pangrattato
– Seme E Fiore Di Finocchio
– 1 Pezzetto Pancetta Di Maiale
– 1 Rametto Finocchio
– Lardo Di Maiale

Procedimento:

Tagliare la rete a pezzetti dopo averla lavata in acqua tiepida. Tagliare anche il fegato a pezzi piuttosto piccoli. Amalgamare il pangrattato con sale, pepe seme e fiore di finocchio. Stendere la rete, spolverizzarla con il composto, aggiungere un pezzetto di pancetta e un pezzetto di fegato di maiale, fasciare con la rete e fermare il tutto con un rametto di finocchio. Cuocere in un tegame con il lardo.

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