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“Felici di seguirti – Una storia di ordinaria inciviltà” di Stefania Lorenzini e Stefano Guarnieri

Da Vivianap @vpicchiarelli

imagesNon c’è amore più intenso e perennemente travolgente di quello che lega un genitore al proprio figlio. Per questo il dolore che oggi proviamo ogni giorno, da quando Lorenzo nel pieno della sua adolescenza è stato barbaramente ucciso sulla strada, è esattamente come potevamo immaginare. Quello che invece non potevamo immaginare è cosa succede a una famiglia italiana quando viene devastata da una simile tragedia. Non avevamo capito che nel nostro paese le vittime e i loro familiari sono trattati come se fossero colpevoli, mentre i colpevoli sono difesi come se fossero vittime. La storia della nostra famiglia non è purtroppo un caso isolato. Migliaia di giovani uccisi, migliaia di famiglie distrutte, migliaia di storie processuali tutte uguali: questo è ciò che ogni anno si ripete in Italia nell’indifferenza totale dello Stato. Tutti insieme vogliamo reagire con educazione e determinazione all’inerzia che ci circonda, impegnarci per cambiare i comportamenti alla guida e pretendere un’amministrazione e un sistema di giustizia capaci di difendere il diritto alla vita laddove più viene messo a repentaglio: sulla strada. Caro Lorenzo, con il tuo rispetto per gli altri e con la tua profonda onestà sei ancora la nostra guida. E noi siamo felici di seguirti!” Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus che si occupa di prevenzione per la sicurezza stradale e di assistenza ai ragazzi vittime della violenza stradale.

Ho pianto nel leggere questo libro. Mi sono indignata nel vedere, nero su bianco, l’inciviltà, l’ingiustizia, la burocrazia, la superficialità che stanno avvelenando questo nostro mondo. Ammiro i genitori di Lorenzo e tutti coloro che stanno lottando per un mondo migliore, temo solo che tutto sarà vano. Come sempre, qui in Italia.

C’è tanta rabbia, dolore, frustazione, ma anche tanta speranza e mi auguro che non resti solo un qualcosa di aleatorio. Certo è che se in un paese come il nostro chi uccide sotto l’effetto di alcol e droghe non fa un giorno di carcere, resta difficile sperare in un mondo migliore. Io non lo vedo mai il bicchiero mezzo pieno, ma in casi come questi, sfido chiunque a farlo.


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