Temperatura quasi primaverile. Il piccolo dorme. Ne approfitto per uscire in giardino, sprofondare nel Pensatoio, (una specie di poltrona-altalena che pende dalla magnolia) e godermi un momento di tranquillità. Il maggiore sta leggendo Harry Potter, i due medi stanno giocando sull'erba. Chiudo gli occhi e assaporo la pace e il cinguettio degli uccellini.
Dura poco. Il canto degli uccellini viene sovrastato da un improvviso scoppio di urla infantili:
- Brutto!
- Spusone!
- Mamma! Lui mi ha detto spusone!
Serro gli occhi stretti stretti, che si arrangino.
- Bruttissimo!
- Spusonissimo!
- Bruttissimo e spusonissimo insieme!
- ...
- Superbruttissimo e supersposonissimo!
-... FEMMINA!
Apro un occhio. Femmina? Qui mi tocca intervenire!
- Mamma! Mi ha detto femmina!
- Ecco appunto. Femmina non è un'offesa. Io sono una femmina.
Il medio-piccolo mi guarda incredulo:
- TU sei una femmina?
- Si, sono una femmina. E sono felice di essere una femmina. Sono orgogliosa di essere una femmina. E se io non fossi una femmina voi quattro non esistereste nemmeno, perché è QUESTA femmina che vi ha portato nella pancia!
Il medio-piccolo mi guarda con gli occhi sbarrati. Con una vocina esile esile ripete la domanda:
- TU sei una femmina?
Li crescerò questi maschi. Si li crescerò. E prometto che farò del mio meglio.
Buon San Valentino!