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“Femminicidio”

Creato il 27 maggio 2013 da Marvigar4

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   Non so chi ha inventato il termine Femminicidio. È una parola che mi offende profondamente. Prima di essere una “femmina” io sono una persona che, come tutti, dal momento della mia nascita gode dei Diritti Umani, esattamente come ogni altro essere umano. Io credo alla parità tra uomo e donna. Il bisogno di inventarsi un nuovo crimine nasce dal fatto che la società in cui viviamo non è in grado di tutelare e difendere chi a vario titolo non è in grado di difendersi perché  fragile, vulnerabile e, quindi, facile oggetto dell’arroganza di chiunque. La società attuale garantisce i diritti del più forte e non tutela né la donne, né i lavoratori – che muoiono sui posti di lavoro con una contabilità degna di un bollettino di guerra – né i veri handicappati, soprattutto psichici, né gli omosessuali, né chiunque per una ragione o l’altra devia dai canoni dell’arroganza della prepotenza bieca e dell’ignoranza. È la società dove Caino trionfa e Narciso impera.

   È vero, la violenza contro le donne esiste ed è un male antico profondamente incistato in una società ipocrita e crudele. È il frutto amaro e velenoso di una cultura che si crede evoluta perché ha sviluppato una tecnologia avanzata, ma che è rimasta all’epoca paleolitica per quanto riguarda lo sviluppo etico e psicologico. Sinceramente, non so quanto siano serviti 2mila anni di cristianesimo, perché la visione della donna oggi come allora resta quella di un oggetto da brutalizzare, usare ed eliminare soprattutto se si ribella. Ovviamente la differenza é solo nel contesto storico. Gesù nei Vangeli si circonda di figure femminili, riabilita l’adultera, accetta un dialogo con le prostitute. Ma, ricordiamoci che per secoli i Padri della Chiesa hanno dibattuto se la donna avesse o no un’anima, dimenticando o ignorando il fatto che Gesù non ha avuto alcuna remora ad incarnarsi nel corpo di una donna. Comunque, torno a ripeterlo, stesso trattamento è riservato a chiunque esca da certi schemi. Esiste un background culturale per cui le donne sono esseri da mettere sotto controllo perché, abbandonate a se stesse, si darebbero ad ogni eccesso di natura sessuale, di qui il bisogno di inculcare nelle loro teste severi principi religiosi sessuofobici, da guidare perché incapaci di vera autonomia, da picchiare perché solo con la violenza fisica capiscono, da ricattare moralmente con il pretesto che sono l’angelo del focolare … e così via dicendo, la lista è lunga. Una donna deve sempre sacrificarsi prima per amore dei genitori, poi per il marito, infine per i figli. Non dimentichiamo che il messaggio dispensato dal Papa in primis e poi dagli altri esponenti religiosi è che il compito della donna è essere l’angelo del focolare. Quante volte povere donne costrette ad atti sessuali da mariti spesso ubriachi, sporchi ed altro hanno chiesto aiuto e consiglio al parroco e si sono sentite rispondere che una sposa deve soddisfare le voglie del marito.

   Esistono favole e miti che illustrano bene l’archetipo culturale intorno alla femminilità. La Bella e la Bestia ci dice che appunto una soave fanciulla riesce a riportare alla sua umanità un principe vittima di un orribile incantesimo. Alle “belle” di oggi va ricordato che la Bestia Umana è peggio degli animali perché in questa società narcisista perversa ed ipocrita lui, la Bestia, trae vantaggio, gioia e piacere nel dare sofferenza e dolore al nostro simile. Sia chiaro comunque che questo è un tratto che appartiene a tutti, quel lato oscuro che ci fa diventare razzisti, assassini, persecutori. Ci siamo dimenticati che la cattiveria esiste per tutti, nessuno escluso. Ci siamo dimenticati che esiste anche la personale cultura etica per cui ci si riconosce in determinati valori. In merito ai valori bisogna addentrarsi una riflessione antipatica dolorosa ma doverosa. Queste bestie umane che picchiano, ammazzano …. di chi sono figli? Chi li ha educati? Chi è responsabile della trasmissione di valori da una generazione all’altra? In altre parole, le loro madri che cosa gli hanno insegnato? Inutile farsi illusioni, pararsi gli occhi, sono figli di madri che gli hanno insegnato che tutte le “femmine” sono stupide, puttane e via dicendo. Finché esisteranno madri che giustificheranno l’arroganza dei loro bambocci dicendo che una ragazza in minigonna provoca…. È tutto detto.

   Si crescono le ragazze facendo loro credere che l’amore cambia la bestia…. purtroppo cambia se lui vuole -

È inutile nonché stupido inventarsi il femminicidio. Basterebbe applicare le leggi, cominciare a dare la certezza della pena senza attenuanti. Ma del resto i nostri giudici e tutori dell’ordine spesso, troppo spesso sono stati e sono indulgenti e lassisti…. l’altro giorno in Calabria un adolescente di 17 anni ha ucciso in modo efferato una coetanea per motivi abietti. Quanto gli daranno di carcere? Troveranno anche lo psichiatra che gli farà una perizia…. lui non è pazzo, è soltanto un’abominevole bestia umana.

   In tutto questo contesto ci sono autorevoli personaggi femminili ai vertici dello Stato che propongono di proibire le donne oggetto nella pubblicità. Francamente mi aspettavo proposte che non fossero la solita minestra scaldata. Fate applicare le Leggi che già ci sono.

Dr.ssa Franca Colonna Crupi, psicoterapeuta



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