Magazine Storia e Filosofia
di Mikkelj Tzoroddu
Moltissimi anni addietro ci interessammo di nascita dell’alfabeto e deducemmo qualcosa basandoci essenzialmente sul testo di David Diringer: 1969, l’alfabeto nella storia della civiltà, Giunti-Barbera, Firenze. La riproponiamo, per una parte, perché riteniamo ancora valida. Lo studioso polacco, attestando la creazione dell’alfabeto nordsemitico poco prima della metà del II millennio a.C., diceva, riguardo al luogo: “è con ogni probabilità nato là dove la prima volta incontriamo iscrizioni nordsemitiche, ossia nell’orbita dell’odierna Palestina-Siria: non vi è alcuna prova contraria”. E, circa il nucleo culturale inventore dell’alfabeto, dice testualmente: “Riguardo alla popolazione che ha creato (o nella quale è stato creato) l’alfabeto, la questione è naturalmente in parte connessa col problema predetto (individuazione della data, ndr). In linea generale, si può dire, si tratta di una popolazione semitica settentrionale parlante una lingua nord-semitica (come l’ebraico o il “fenicio”), e abitante nella zona della Terra Santa, ma non è possibile precisare di più”. Desideriamo rilevare come, nell’accorgimento grafico sul vocabolo fenicio, proposto proprio dallo studioso, vediamo davvero una indigesta attribuzione dell’appellativo, usato solo per esprimere meglio il suo pensiero. Egli non ha inteso certo riferirsi alle “popolazioni fenicie od ebraiche” come siamo oggi abituati ad intenderle, ma a quelle popolazioni che molto più tardi elaborarono e fecero proprie queste scritture. Anche la precisazione geografica “Terra Santa” che lo studioso pone in essere, è destinata a circoscrivere ancora meglio quella più generale di “Palestina-Siria”, allontanando peraltro, almeno un po’, il luogo di nascita dell’alfabeto dall’area che dai più viene definita come di più stretta pertinenza “fenicia”, cioè quella a settentrione del Monte Carmelo. A questo punto, siamo persino in grado di comprendere come si sia potuta diffondere l’erronea informazione che fossero stati i “fenici” ad inventare la scrittura alfabetica. Abbiamo compreso come lo specialista, nello studio dell’alfabeto nella storia della civiltà, abbia per ora stabilito che non sia possibile indicare alcuna popolazione, quale artefice dell’introduzione dell’alfabeto! L’area Palestina-Siria, nella prima metà del II millennio a.C., era frequentata ed abitata da una moltitudine di popolazioni che scrivevano e parlavano con le proprie scritture e linguaggi. Fra tali popolazioni ricordiamo Sardiani, Ittiti, Egizi, Amorrei, Hurriti, Cananei, Mitannici, Sutei, oltre a Indoari e popolazioni nomadi o seminomadi tra cui Sutu e Hapiru. [sighi a lèghere]
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