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Fenomeno Salento

Creato il 06 settembre 2011 da Frankezze

Fenomeno Salento

Questestate mi si sono presentate 7 criticità:
1 – Turisti;
2-  File;
3 – Tatuaggi;
4 – Melanzane;
5 – Risse;
6 – House Musik;
7 – Parcheggiatori abusivi ciellini.

Vale la pena chiarire subito un paio di punti:
1-  Io quest’estate non ero un turista;
2 – Non ero nemmeno ciellino.

Percezioni profondamente personali riguardo il fenomeno Salento:
1- Il Salento è dove cazzo sono nato io e dove ci ho vissuto per molti anni e dove ci ritorno quando non sono nel Salento;
2- Il Salento è quella terra dove una frisa costa 4 leuri.
3- Il Salento è quella terra dove fino a qualche anno fa una frisa costava 500 lire;
4 -Il Salento è quella terra dove fino a qualche anno fa non si era soliti scatenare risse per una frisa che costava 500 lire;
5 – Una rissa per una frisa che costa 4 leuri è sacrosantamente legittima.

Breve analisi sulle criticità previamente elencate:
1 – Turisti.
Non si può parlare del turismo se prima non si ha ben chiaro il rapporto che intercorre tra densità, umiltà e tatuaggi. La densità normalmente si misura in “abitanti per chilometro quadrato”, a patto che tali abitanti non siano obesi e muniti di tavolo-sdraio-sedia-radio-zia-nonna-mamma-canotto-dippiù-gente-saliva-diploma scuole primarie-voglia di divertirsi a qualsiasi merda di costo.
Poi c’è l’umiltà. L’umiltà è un elemento cardine per calcolare la densità. Se l’abitante non è umile, la densità si trasforma in criticità e la variabile “tatuaggio” non riesci più a calcolarla.

2- File.
La fila è l’essenza del Salento. Ci sono file barocche, file romaniche, file paesane, file messapiche, bizantine greche e corinzie. Tutte le attività di questo curioso popolo, durante i mesi estivi, si svolgono in fila. Andiamo alla fila per un concerto? O preferisci la fila per una pizza? Se no c’è la fila per parcheggiare alla fila della sagra. Forse opti per la fila per un mojito? Ah, poi devi stare attento alle file per le risse.

3- Tatuaggi.
Non ho niente contro i tatuaggi, ne tanto meno contro i turisti. A meno che il fenomeno non si presenti contemporaneamente.

4 – Melanzane.
Qui mi rivolgo con solenne pacatezza a lor signori che credono che le melanzane esistano solo nel Salento: cari amici, la melanzana, chiamata anche Solanum melongena, pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, è originaria dell’India ed è stata importata in Europa solo nel sedicesimo secolo. L’estasiato stupore del turista tatuato di fronte ad un piatto di “parmigiana” è manifestamente immotivato visto che dio ci deve avere in gloria perché non moltiplicò melanzane ma orate. Orate!

5 – Risse.
Le risse hanno ricoperto quasi il 92% della cronaca nera locale. Risse ovunque. Per qualsiasi futile motivo. “Maxi rissa al concerto dei Subsonica” sotto, più piccolo: “Anche in Libia”.

6 – House Music.
Avete presente “una giornata a mare” come concetto? Arrivi al mare, ti fai il bagno, giochi a palla, limoni duro, birre, gazzetta, Sara Tommasi, Corin Farrell, steroidi, artrosilene, calippo, erezioni. Bene, dimenticatevi tutto ciò. Ora si balla con la mutanda. Tutti ballano con la mutanda. Si riscriveranno pagine di behaviourismo sulle note di David Guetta. Frisa, house e melanzane. Benvenuto nel selvaggio sud. Che c’avresti n’anfetamina?

7 – Parcheggiatori abusivi ciellini.
Comandano ovunque, sono una lobby. Se gli offri da bere dopo la mezzanotte diventano ausiliari. Sono miliardi, che dico: mi-lio-ni. Ed hanno un unico grande obiettivo: cacartilcazzo. E sia ben chiaro: non si fermeranno davanti a niente. PA-GA-RE. Ora, subito, accettano qualsiasi valuta, assegni post-datati, bonifici, paypall, amex. D’inverno dormono ai margini delle grandi città, si accoppiano in primavera e verso luglio emigrano nel Salento. Sono figli di puttana per decreto legge. E sono monoteisti.

Sono scivolato a destra? Sì, ormai sì.
E sono indeciso se iscrivermi alla Lega, al Sudtiroler Volkspartei o a TripAdvisor.
No, no: TripAdvisor è troppo.



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