Firenze – Piazza della Signoria in una foto tratta dal libro “Firenze” di Tarchiani Nello, 1878
Io sopravvivo ad un mondo scomparso ; e ove mi avvenga di domandare ad alcuno:
— Ve ne ricordate? — mi guardano attoniti e mi rispondono :
— Come è egli possibile che io me ne ricordi ?
Queste parole di Massimo Du Camp narrante episodi della sua adolescenza mi tornano a mente nel rimuginare fra le memorie dell’adolescenza mia; eventi solenni, innovazioni meravigliose hanno mutato la faccia del mondo, e que’ tempi appaiono lontani più di quanto sieno in realtà ; veramente remoti nel senso etimologico della parola.
Se ripenso di avere udito nel giugno del ’48 il Gioberti da un terrazzino delle Isole britanniche ringraziare i fiorentini delle festose accoglienze; nel marzo del ‘49 Gustavo Modena dalla loggia dell’ Orcagna incitarli alla ribellione: se ripenso d’aver veduto di lì a un mese in quella istessa Piazza del popolo tornata Piazza del Granduca per diventare Piazza della Signoria dieci anni dopo, accamparsi gli Usseri austriaci, allora allora entrati nella città per la porta San Gallo ; se finalmente ricordo di aver conosciuto il Muzzi, il Giusti, il Guadagnoli, il Rossini mi par d’essere più vecchio d’un patriarca.
( Ferdinando Martini, Gente illustre, tratto da “Confessioni e ricordi (Firenze granducale), R.Bemporad e Figlio, 1922 )