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Fermare il referendum per rallentare il paese, ovviamente a colpi di fiducia

Creato il 24 maggio 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Mentre si avvicinano le fatidiche date del 12 e 13 giugno 2011, si delineano fin troppo concretamente le reali intenzioni esercitate dal Governo per fermare la probabile affluenza popolare destinata ad infrangere percentuali di quorum che sembrano forse troppo battibili. Laddove manchino le logiche programmatiche sul medio-lungo termine nei confronti di tematiche così tremendamente importanti per il futuro del Paese, arrivano i voti di fiducia a difendere prontamente le decisioni prese dall'esecutivo.  E' all'interno del decreto Omnibus che trova posto, infatti, l'ormai celeberrima moratoria sulle centrali nucleari.  In mezzo a tante altre piccole norme è presente anche questa: andando dal rifinanziamento del Fus all'aumento delle accise sui carburanti sono riusciti ad inserire anche questa non indifferente clausola.  Il voto di fiducia deriva da una richiesta fatta dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, secondo cui è assolutamente necessaria "considerati i tempi ristretti". Sono ristretti i tempi, ma per svuotare di significato il Referendum.  In un periodo di incertezza e tempesta politica continua è assolutamente necessario fare qualsiasi cosa per allontanare quella che, a potenziale furor di popolo, potrebbe diventare l'ennesima verifica per ribadire la voglia di cambiamento del popolo italiano. Un popolo che ha, contrariamente agli annunci ed alle frittate televisive preparate da nani da giardino, una grande voglia di cambiamento dalla situazione di stallo sociale ed economico imperante.  I toni di allarme e consapevolezza vengono alzati dal Partito Democratico, di fronte a questo ennesimo schiaffo alla volontà popolare: "Con la decisione di mettere la fiducia sul decreto omnibus, il governo le prova tutte per sfuggire al voto degli italiani nel referendum indetto per il 12 e 13 giugno. Nelle norme che l'esecutivo vuole imporre non c'è nessun abbandono del piano nucleare ma solo un rinvio per evitare il giudizio dei cittadini che, come già dimostrato dal voto in Sardegna, è nettamente contrario al ritorno delle centrali nucleare in Italia." Di avviso simile sono i Comitati per i sì al Referendum: "Prendono in giro gli italiani con un finto addio al programma nucleare che punta a cancellare il quesito referendario, sottraendo ai cittadini il diritto al voto." Il Comitato per l'acqua pubblica insorge su toni simili, in rapporto alla tragicomica normativa disposta a stabilire società garanti:  "Il governo punta a depotenziare anche quel quesito referendario proponendo la creazione di fantomatiche autorità garanti per un bene che, invece, deve restare pubblico." L'obiettivo comune sembra essere, dunque, quello di prendere tempo per distrarre l'Italia intera dall'avvicinarsi del voto collettivo. A noi tocca, invece, smarcare questi mestieranti per ribadire la sete collettiva di futuro.  Il vento sta cambiando? Solo il tempo saprà stabilirlo con certezza.
FERMARE IL REFERENDUM PER RALLENTARE IL PAESE, OVVIAMENTE A COLPI DI FIDUCIA
Fonte:  http://www.repubblica.it/politica/2011/05/23/news/fiducia_omnibus-16641803/index.html?ref=search

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