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Fermiamo la falanga tortura!

Da Postpopuli @PostPopuli

di Sara Matteoli

FERMIAMO LA FALANGA TORTURA!

Falanga tortura. Painting by the Kurdish artist Arif Serving [1].

“We beat prisoners beneath the foot,

we are not crazy enough to hit the whole body

because that can be used against us in court.”

(Zimbabwean police officer, [2])

L’Associazione Medica Mondiale, nella sua Dichiarazione di Tokyo (1975), definisce la tortura come segue:

La tortura è la deliberata, sistematica o sfrenata sofferenza fisica o mentale inflitta da una o più persone, da solo o su ordine di qualsiasi autorità, per forzare un’altra persona a fornire informazioni, fare una confessione, o per qualsiasi altra ragione “. [3]

La falanga tortura è una tra le svariate punizioni corporali che consiste nel colpire ripetutamente le piante dei piedi – in particolare il tallone – con oggetti come bastoni, canne, barre di ferro. Questa punizione, originatasi in Turchia e Persia nei tempi antichi, è a oggi diffusa a livello mondiale. Sembra essere ancora usata in pene giudiziarie (specialmente su avversari politici e sospettati di terrorismo), a scuola e tra le mura domestiche. Inoltre è usata legalmente come punizione corporale in Iran, e illegalmente nella maggior parte dei paesi del Medio Oriente. Alcuni recenti rapporti hanno dichiarato l’utilizzo della falanga tortura dalla polizia turca e dai talebani in Afghanistan.

In realtà il nome falanga (falaka in persiano) si riferirebbe allo strumento utilizzato per immobilizzare i piedi: un palo spesso e lungo con una corda legata alle sue estremità che pende liberamente a forma di cappio. I piedi nudi del torturato sono infilati nel cappio e il palo è ruotato in modo da stringere la corda intorno alle caviglie fino a immobilizzarle.  Solitamente due persone sostengono le estremità del palo all’altezza della vita e le piante dei piedi sono colpite ripetutamente. Nei giorni nostri la parola falanga è utilizzata per indicare  la punizione stessa.

FERMIAMO LA FALANGA TORTURA!
La falanga tortura è dunque uno dei metodi più tragici e traumatici  per danneggiare il cuscinetto del tallone. Il grado di lesione dipende da una serie di fattori evidenti: lo strumento utilizzato, la forza applicata (es. frustare vs. colpire), e la sua durata [2]. Gli effetti conseguenti a questo tipo di tortura sono molto difficili da individuare clinicamente, anche se il danno permanente inflitto al tessuto molle del tallone porta a dolore cronico e difficoltà nella deambulazione [3, 4]. In genere la persona torturata sarà in grado di camminare solo per una breve distanza prima che il dolore crescente sia tale da fermare quest’ attività [1]. Ovviamente, questo ha un impatto profondo sulla vita futura del sopravvissuto alla tortura.

I segni immediati acuti, quali l’emorragia interna e gonfiore dei tessuti, scompaiono spontaneamente dopo 1-2 settimane, una volta che l’emorragia si risolve [4,5] lasciando ben pochi segni clinici. La complicanza più grave di questa tortura è che l’effetto ammortizzante del calcagno è perduto per sempre.

Gli esami clinici che si basano sulla palpazione [3,6] hanno riportato una ridotta elasticità del tessuto del tallone, assottigliamento della pelle, e una fascia plantare (aponeurosi) ispessita e irregolare. L’accertamento clinico dopo la Falanga tortura è, tuttavia, sconosciuto [7]. La risonanza magnetica, l’ecografia e la scintigrafia ossea sono state utilizzate per la diagnosi clinica e la documentazione della tortura Falanga [4,5,8]. Tali indagini mostravano cambiamenti morfologici che coinvolgono l’intera lunghezza della fascia plantare, che non sono state osservate in talloni normali [4, 5]. Purtroppo però, l’eziologia e la patogenesi del dolore cronico e la disabilità riscontrate dopo la tortura falanga non sono ancora chiare [9], e la conferma della presenza del presunto atto di tortura è ancora difficile per gli investigatori medico-legali, soprattutto in quei casi che sono valutati diversi mesi dopo il trauma [8], e in quelli in cui i referti medici scritti durante la fase acuta non riescono a dimostrare segnali positivi. Un’altra importante complicazione è che una simile sindrome clinica può essere osservata clinicamente senza relazione alla falanga tortura [10].

I miei anni di studio (tra il 2005 e il 2012) presso il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università Tecnica Danese (DTU) in collaborazione con The Parker Institute, Frederiksberg Hospital a Copenhagen, hanno avuto come obiettivo quello di costruire uno strumento che fosse in grado di misurare l’elasticità del calcagno in modo oggettivo, veloce e non invasivo [11-13].  Al momento è solo un prototipo ed è stato testato su un gruppo numeroso di persone sane, ma è pensato per essere utilizzato sui sopravvissuti alla falanga tortura per fornire così una valutazione accurata da utilizzare in sede legale.

Diciamo STOP ALLA TORTURA!

Per saperne di più leggete l’articolo in basso che trovate su:

http://emagstudio.win.dtu.dk/E-books/DTU-Avisen/DTUAvisen0812/DTUavis0812/index.html#/24/

  1. Thomsen AB, Eriksen J, and Smidt-Nielsen K. Chronic pain in torture survivors.Forensic Science International, 108:155–163, 2000.
  2. Zimbabwe Human Rights NGO Forum. Only bruises on the soles of their feet! Torture and falanga in Zimbabwe. Technical report, 2009.
  3. Office of the high commissioner for human rights. Istanbul Protocol. Manual on the effective investigation and documentation of torture and other cruel, inhuman or degrading treatment or punishment. United Nations, Geneva, Switzerland, 1999.
  4. Savnick A, et al.  MRI of the plantar structures of the foot after falanga torture. European Radiology, 10:1655–1659, 2000.
  5. Amris K, et al. Producing medico-legal evicence: Documentation of tortureversus the saudi arabian state of denial. Journal on Rehabilitation of Torture Victims and Prevention of Torture, 17(3):181–195, 2007.
  6. Prip K and Persson AL. Clinical findings in men with chronic pain after falanga torture. The Clinical Journal of Pain, 24(2):135–141, 2007.
  7. Rasmussen OV, Amris K, Blaauw M and Danielsen L. Medical, physical examination in connection with torture: the musculoskeletal system. Torture, 15:37–45, 2005.
  8. Altun G and Durmus-Altun G. Confirmation of alleged falanga torture by bone scintigraphy – case report International Journal of Legal Medicine, 117:365–366, 2003.
  9. Amris K, Rasmussen OV, Baykal T, and Lok V. The diagnostic value of clinical examination after falanga –  a pilot validation study. Journal on Rehabilitation of Torture Victims and Prevention of Torture, 19(1):33–40, 2009.
  10. Rasmussen F and Rasmussen OV. Falanga torture. Are the sequelae of Falanga torture due to the closed compartment syndrome in the feet?, Ugeskr Læger, v. 140, pp. 3197-3202, 1978.
  11. Torp-Pedersen ST, et al. Clinical performance diagnosing alleged exposure to falanga- a phantom study. Torture, Journal on Rehabilitation of Torture Victims and Prevention of Torture, 19(1): 19-26; 2009.
  12. Torp-Pedersen ST, et al. Diagnostic accuracy of heel pad palpation – a phantom study. Journal of Forensic and Legal Medicine, 15(7): 437- 442; 2008.
  13. Matteoli S, et al.  Initial studies on the variations of load-displacements curves of in vivo human healthy heel pads. 15. Nordic-Baltic Conference on Biomedical Engineering and Medical Physics, Aalborg, Denmark, June 2011.

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