Diciamo che Spacca ha perso un’ulteriore occasione per dimostrare di essere il Presidente di tutti i Marchigiani. Se il principio su cui basare la decisione era (come ci si aspettava) la riduzione degli sprechi, allora la decisione da prendere era semplice anche se coraggiosa: eliminare tutte le province. Era una delle opzioni ma, a quanto pare, non è stata nemmeno discussa. Si è preferito, invece, sottostare al solito gioco delle correnti più forti, dell’accontentare l’amico dell’amico, del sostenere quello più influente. Ha ragione, quindi, Cesetti ad infuriarsi: Fermo fa da capro espiatorio per una politica regionale stantia, che puzza di democrazia cristiana putrefatta, che se ne frega dei cittadini, autoreferenziale e autocratica.
Non si capisce il motivo della soppressione di Fermo come provincia. Perché Fermo e non Macerata o Ascoli? Perché allora non le due macroprovince come prospettato? Le province sono uno spreco inutile di denaro? Aboliamole tutte, diamo un segnale forte di rinnovamento all’Italia intera ora che ne abbiamo occasione. Non è certo Fermo lo spreco, lo sono tutte e cinque le province marchigiane come lo sono tutte le province italiane.
La Giunta Spacca pecca di ignavia, oltre che di malapolitica. E i rappresentanti del territorio fermano dovranno avere un gran coraggio nel ripresentarsi nei propri collegi elettorali. Sono loro il simbolo di questa politica italiana che porta il Paese allo sfascio, una politica dettata solo dall’interesse personale e particolare, guidata da lobby economiche occulte e interessi partitici meschini. Cesetti ha intrapreso la linea dura, a quanto pare. Almeno lui la mantenga.
Luca Craia