Le hanno chiamate chiare, fresche, e dolci acque ; ci hanno sbriciolato sopra qualche migliaio di aggettivi che, galleggiando sul filo della corrente, passarono pian pianino nel mare magno della rettorica universale ; ma il fatto sta che le acque dell' Arno - quando 1′ Arno si può vantare d' aver delle acque di suo - somigliano i flutti d' una gran fiumana di caffè e latte, rovesciata giù dalle cime della Falterona e spinta alla china per cento miglia di corso.
Del resto, torbide o chiare, quando le corrono via flagellando le sponde, radendo il fianco alle pigne de' ponti, e spumeggiando in candidi fiocchi al salto delle pescaie, le onde rapidissime del bel fiume toscano hanno un aspetto così gaio, una petulanza così chiassona, una vivacità così caratteristica che rallegrano l'occhio e dispongono lo spirito alla calma più soave e più dolce.
Dall'alto dei colli fioriti che circondano la beata Firenze, le ville biancheggianti sulla pendice inghirlandata di vigne e di oliveti si specchiano nella placida fiumana, i mulinelli della corrente scherzano coll'immagine riflessa delle torri de' nostri palagi e delle cupole de' nostri templi; le lunghe file de' pioppi, mossi dal vento di primavera, incurvano le cime, vestite del nuovo verde, a salutare l' onda che passa ; le querci annose, i lecci secolari e i platani chiomati delle Cascine stendono l' ombra dei rami frondosi sulla superficie delle acque ; e le siepi orgogliose delle fresche corolle scuotono sull'Arno fuggente i petali odorati dell' acacia, i bianchi fiorellini del cardospino, e le foglie vermiglie della rosa d' ogni mese. [...]
( Ferrigni Pietro F.L.C., Su e giù per Firenze, 1881 )Categories Tags
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