Firenze – Piazza SS Annunziata
(Dal giornale d’un prete scagnozzo. – Si chiama in Toscana Prete scagnozzo quel pretonzolo senza benefizio, che vive pigolando qua e là tra mortorii, messe, funzioni ed elemosine, senza cultura alcuna né dignità personale, sordido, volgare di modi e di linguaggio, parasita e venale; in una parola la comparsa della chiesa, quel pret vicciurinatt de’ Lombardi, che Carlo Porta personificò nel tipo immortale di Fraa Condutt. )
29 Marzo.
Alla Santissima Annunziata.
Firenze – SS Annunziata – Altare dell’Annunciazione
— Ma vedete un po’ quando si dice i presentimenti !… Stamani mi sono alzato a buon’ ora con l’ ispirazione di venire a uffiziare in città. E via a gambe fin quaggiù a casa del diavolo — Signore Dio, perdonatemi!… — sperando di farci un po’ di bene! Ho corso tre miglia tutte d’un fiato per arrivare in Sagrestia un de’ primi, e scegliere a mio modo. Oh! sì…. li ho spesi proprio benino, i miei passi ! Un’ elemosina di un franco e quaranta, come in campagna..,, tanti per l’ appunto da bastare alla colazione. Proprio si vede che non e’ è più religione a questo mondo ! Questi miscredenti crepano colla coscienza tranquilla, senza lasciarsi un po’ di bene, sperando nella misericordia di Dio, nelle orazioni del prossimo, nella pietà degli eredi e in un visibilio di altre scioccherie simili, senz’ ombra di senso comune. Cretini !… Ci vuol delle brave elemosine di cinque franchi l’una, ci vuole, per andare in Paradiso !… Già la colpa ce l’abbiamo un po’ anche noi, preti avventizi, che ci facciamo bestialmente la concorrenza per levarci il pane di bocca! Basta…. tiriamo via a sbrigare le faccende…. e leviamoci il pensiero della Visita…. Diavol mai che non mi capiti tra’ piedi qualche conoscenza che m’ inviti a desinare !…
Miserere mei Deus…. Questa, una volta, era la chiesa de’ signori. Ci veniva il Granduca a visitare il Sepolcro, e a una cert’ ora le cappelle si empivano d’ una masnada di ciambellani e d’ una mandra di dame di corte, gente che mangiava bene, anco di magro…. Ma oggi, lo sa Dio che razza di spiantati vien qui a consumarci quella po’ d’ acqua benedetta !
Et secundum multitudinem…. bisognerà ben rassegnarsi a desinare alla meglio, secondo la miseria de’ tempi. — Sepolcro che vai, desinare che trovi. — È finito il tempo de’ filetti di sogliola con tartufi e de’ bicchierini di vin del Reno. Mi par di vedere che celebro il venerdì santo col baccalà fritto, e mi sciacquo le budella con un po’ di Chianti…. allungato…. Amplius lava me…. Canaglia !… L’ hanno mandato via, il Granduca ; e noi altri sacerdoti ci pigliano proprio per la gola…. Quoniam iniquitatem meam ego cognosco et peccatum meum contra me est semper !..
Bella donnina quella laggiù, dietro al pilastro. Quel vestito nero le torna come un guanto. Oggi giorno le donne si vestono in un certo modo che par fatto apposta per mettere a cimento…. Tibi soli peccavi et malum coram te feci…. Non ci mancherebbe altro adesso che mi pigliassero le solite distrazioni!… Eccola là che biascia paternostri. Dio sa che vocina dolce quando dice : Fiat voluntas tua…. Auditui meo dabis gaudium et Iætitiam…. Oh ! caspita!… Attacca discorso con un ufficiale che mi guarda con cert’ occhi…. Libera me de sanguinibus Deus…. È meglio che me ne vada, tanto qui non e’ è principio d’ invito a pranzo. Speriamo coll’aiuto di Dio di raccapezzare un boccone un po’ più in là, magari uno stufatino di vitella…. Tunc ùnponent super altare tuum vitulos…. Oh!… sora Teresa, arrivedella, come va ?… Eh! da poveri vecchi ! Raccomandarsi a Gesù…. Stia bene, sa…. Requiem æternam…. Ahi! m’hanno schiacciato un lupinello…. Accidenti ! et nunc et semper et in secula seculorum. Amen.
Firenze – Santa Maria degli Innocenti
Agl’ Innocenti.
— Sì…. pigia, pigia ! che hanno paura, che scappi?!… Almeno ci fosse qualche cosa da vedere, direi!… Ma gli è sempre la solita, come le suonate de’ ciechi. Lumi, camelie…. e veccie! Guarda quante ragazze agl’Innocenti!… Che ci vengono a portare il voto ? Per devozione non ci vengono di sicuro. Oh tempi d’ iniquità e di mal costume ! Quando c’è folla, tutti corrono alla chiesa come a una festa di ballo,… quando si tratta di osservare i comandamenti di Dio, si lasciano soli i sacerdoti, a pregare per chi se la gode, e a soffrire giorno e notte tutte le privazioni…. Laboravi in gemitu meo, lavabo per singulas noctes lectum meum…. Che ci sto a fare io qui ? Il salmo è corto, le conoscenze son poche…. e e’ è un odore da levar l’appetito a un elefante !… Tirati in là, monello, lascia passare…. ti pigliasse…. Exaudivit, Dominus, deprecationem meam…. Quanto vale che ti appiccico un ceffone?… Erubescant et conturbentur inimici mei…. maledetto i ragazzi!
( Ferrigni P.C., Su e giù per Firenze, 1881 )
43.771033 11.248001