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Feste d'estate, riportatele in centro!

Creato il 03 luglio 2013 da Laperonza

 

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Siamo in piena estate, anche se a volte non si direbbe, e sta per cominciare la stagione delle grandi feste sociali cittadine: la festa della Croce Gialla, la festa dell’Unità e la festa Tricolore sono forse le più importanti e quelle che coinvolgono più gente. A Montegranaro, paese dalle mille anomalie, chi vuole recarsi alle feste di paese deve andare fuori paese, in quel luogo (bello, per carità, ma decisamente fuori mano) che pomposamente, in quell’orgia di nomi assurdi che ha partorito i villaggi di questo e quello arrivando a chiamare il cimitero “Villaggio della Memoria”, è stato battezzato Arena Estate.

L’Arena Estate, che poi noi Montegranaresi, tradizionalisti più che mai, preferiamo continuare a chiamare “jo La Croce”, è uno spiazzo alberato al centro del quale è stato costruito un palco fisso proprio allo scopo di ospitare manifestazioni e feste. L’idea non era poi male e l’estetica è premiante, solo che l’Arena Estate sta, appunto, jo La Croce che, tradotto in italiano corrente, significa giù al quartiere La Croce, un lembo di città che arriva a lambire l’Ete Morto e che, quindi, più periferico non si potrebbe.

Le domande sono due: 1) perché un Montegranarese per andare ad una festa civica deve per forza prendere la macchina o i mezzi pubblici? 2) Perché Montegranaro intesa come città deve vedere il suo centro spopolato e deserto perché le manifestazioni si fanno in periferia? Si parla e straparla di rivalutazione del centro storico, di piani del commercio per il centro, di recupero del senso di appartenenza e poi, quando si presenta l’occasione di animarlo ‘sto centro, la si spreca per portare i Montegranaresi all’Arena Estate.

Non è la prima volta che tocco l’argomento: lo faccio ogni anno rischiando di essere pedante. Probabilmente lo sono. Una volta un politico mi rispose che il suo partito aveva investito soldi per organizzare la festa “jo La Croce” ed allestirvi delle strutture semi-fisse per cui per lui era impensabile prendere armi e bagagli e riportare tutto in centro. Ma forse si potrebbe investire qualche soldo anche per il centro, un piccolo sforzo per portare la festa nel cuore della città e farlo battere un po’ più forte. Un altro mi rispose che in centro poi la gente si lamenta del rumore. Ma basterebbe usare un po’ di buon senso, abbassare un po’ il volume, cessare di far chiasso a una cert’ora. E confidare nella comprensione e nel senso civico di quei quattro o cinque che, tanto, troveranno sempre un motivo per lamentarsi.

Portare le grandi feste sociali in centro significherebbe portarvi la gente, far vivere la città, fare in modo che i Montegranaresi si riapproprino di spazi dimenticati e lasciati ai bulli e al silenzio, dare ossigeno al commercio, stimolare attività di corollario, dare un segnale di volontà di recuperare veramente il senso di comunità. Tutto questo credo potrebbe valere un piccolo investimento economico per spostare le attrezzature e un piccolo sforzo psicologico per cambiare abitudini. Per amore della propria città.

Luca Craia


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